Donadon: «Nel 2018 H-Farm oltre i 50 milioni di fatturato»

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H-Farm scavalca la soglia dei 50 milioni di fatturato nel 2018, un anno che il fondatore Riccardo Donadon definisce «il migliore dall’inizio della storia di H-Farm» in una lettera inviata agli azionisti. «Abbiamo superato i 50 milioni di valore della produzione e per la prima vota – scrive Donadon nella lettera – abbiamo raggiunto un Ebitda gestionale positivo anche a fronte di un importante incidente di percorso avvenuto nell’anno. La partenza del progetto di costruzione del Campus, che nei nostri piani iniziali doveva essere aperto e inaugurato per l’autunno del 2018, è stato fatto slittare di un biennio con conseguenti problemi che hanno comportato impatto di costi, focus, energia e tempi molto più ampi di quanto inizialmente preventivato».

Quotata in Borsa dal 13 novembre 2015, la realtà trevigiana ha passato il giro di boa dei primi tre anni, il periodo definito dal fondatore come necessario per scaldare i motori del progetto. Il rodaggio è finito, pare dire Donadon: sono circa 700 i collaboratori di cui 400 negli ultimi tre anni nelle tre aree di business.

L’area Innovation, spiega il Ceo, «conta oltre 340 persone con un fatturato che ha superato i 40 milioni, ovvero un incremento di circa il 15% anno su anno e di circa l’80% sul 2015, su cui la forte attrattività nel campo internazionale ha portato clienti come Adidas, Lufthansa, Volkswagen e grandi gruppi del mondo della moda come Lvmh, Kering».

L’area Education comprende il network delle H-International School: «da circa 180 bambini, dall’asilo alla 3 media, siamo arrivati quest’anno a 882 bambini distribuiti in quattro scuole nel Nord Italia». Con tanto di riconoscimento da parte di Apple: «Dopo averci inserito nel suo celebre keynote a settembre 2016 tra le 100 scuole al mondo da tenere sotto osservazione, nel 2018 ci ha riconosciuto tra le sue 400 Apple Distinguished School, unica IB School in Italia. Non era mai successo prima che una scuola prendesse questo status in meno di due anni».

Poi l’area Startup, con l’exit di Depop che ha generato una plusvalenza di 4,6 milioni di euro, con un ritorno pari a 6 volte l’investimento iniziale. «A primavera abbiamo valorizzato Travel Appeal – ricostruisce Donadon – con una cessione delle quote in secondario nell’aumento di capitale e realizzando un milione; infine due fusioni, di Sellf con Force Manager e di Antlos con Sailogy, con il risultato di aver incrementato la nostra presenza sullo scenario internazionale. Abbiamo un portafoglio di startup mature con innumerevoli azioni in corso volte alla sua valorizzazione».

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