Leroy Merlin sbarca a Padova, apertura nel 2021 all'ex Foro Boario

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La catena francese di bricolage e fai da te Leroy Merlin sbarca a Padova. Dopo quattro anni di trattative e polemiche che hanno attraversato la giunta Bitonci e l’attuale guidata da Sergio Giordani, con tanto di mal di pancia e spaccature nell’ala “arancione” di Coalizione Civica, il 13 dicembre nella sede municipale di Palazzo Moroni è andata in scena la firma. Il Comune concede alla multinazionale d’oltralpe l’ex Foro Boario di corso Australia, la “cattedrale” dell’architetto Giuseppe Davanzo, da anni in abbandono. L’avvio dei cantieri è previsto per la fine del 2019, e l’apertura per l’estate 2021.

L’area tra corso Australia e la ferrovia ospiterà Leroy Merlin (16 mila metri quadri nell’edificio principale progettato da Davanzo, altri 4 mila in un altro accanto), un parcheggio da 2300 posti auto con alberature, il rinnovato Teatro Geox gestito da Zed – da tensostruttura a vero teatro stabile – con accanto un nuovo albergo da 2 mila metri quadri, un’altra area commerciale da 3750 metri quadri, un ristobar, un planetario, un centro della protezione civile e un edificio che resterà al Comune. Sarà rifatta la viabilità con un nuovo ponte d’accesso all’area. Il Comune concede al privato i fabbricati per 50 anni, in cambio di un canone annuo di 70 mila euro e un investimento di 32 milioni di euro da parte dei privati con la promessa di assumere 200 persone.

Leroy Merlin a Padova, i commenti

«Abbiamo portato a termine un operazione importante per la città sotto il punto di vista urbanistico ed economico – commenta il sindaco di Padova Sergio Giordani -, certo una situazione ereditata, che personalmente ho sempre visto come progettualità intelligente, ma rispetto alla quale la nostra amministrazione si è spesa, per quanto fattibile, ad applicare tutte le migliorie possibili in termini di compatibilità ambientale e mitigazione, grazie a un approfondito percorso di partecipazione svolto anche grazie alla disponibilità dell’azienda che per mesi si è confrontata con moltissime realtà e punti di vista dentro il percorso di Agenda 21. Il recupero di un area abbandonata a se stessa da decenni è un successo per tutta la città. Certo continueremo a seguire con attenzione tutte le tappe che mancano alla realizzazione del progetto, per unire la collaborazione coi privati con la tutela, da costruire assieme, degli interessi pubblici».

Per l’assessore alla cultura Andrea Colasio «con questa operazione difficile e complessa, stiamo restituendo alla città un importante patrimonio architettonico, la grande cattedrale di D’Avanzo che rappresenta uno degli esempio più significativi ed emblematici dell’architettura contemporanea in città. Per poter arrivare a questo risultato si è lavorato per diversi mesi, fianco a fianco con la Sovrintendenza, con l’obiettivo di coniugare la tutela del bene culturale con una sua adeguata ed ecosostenibile valorizzazione e fruizione. È doveroso, da parte mia, esprimere il mio più sentito ringraziamento al sovrintendente Andrea Alberti, che ci ha affiancato in questo percorso di rigenerazione urbana. Oggi, a partire dalla autorizzazione concessoria rilasciataci dalla Sovrintendenza, finalmente si è potuto siglare il contratto con l’Ati che si è costituita tra Leroy Merlin e Zed per la realizzazione del progetto. Preliminare a tale atto, è stato un complesso lavorio tra uffici del Comune e Sovrintendenza, che ha portato a una rimodulazione del vincolo e a un chiaro rafforzamento della tutela del bene culturale in oggetto».

«Siamo molto felici di poter contribuire al recupero di un’area abbandonata e di un bene architettonico culturale prezioso come l’ex Foro Boario – afferma Massimo Veronesi, direttore sviluppo immobiliare Leroy Merlin -. Siamo giunti a questo punto dopo un lungo cammino che ha richiesto molto tempo perché si è voluto coinvolgere tutta la cittadinanza. Per noi l’ex Foro Boario rappresenta non solo l’occasione per un nuovo negozio, ma in realtà riqualificando l’intera area c’è l’obiettivo di restituire a Padova e ai suoi abitanti un ambito da troppo tempo abbandonato, un’area che era diventato un vuoto e che grazie a questa operazione tornerà a nuova vita nel totale rispetto della bellezza architettonica pensata dall’architetto D’Avanzo. Senza contare che questo intervento fornirà ricadute positive per il tessuto economico e per le prospettive occupazionali della città».

La storia dell’ex Foro Boario

Il Foro Boario di Corso Australia, progettato dall’architetto Giuseppe Davanzo, fu inaugurato nel 1968 con l’ambizione che divenisse un mercato del bestiame di richiamo internazionale. Nel 1985 il mercato del bestiame fu chiuso e per l’edificio furono immaginate e sperimentate molte destinazioni d’uso tra le quali un mercato florovivaistico dal 1985 al 2004. Fu costruita anche una pista d’atletica indoor ora non utilizzata.

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