Valdastico Nord, per il Cipe si fanno "rilevanti passi avanti"

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Procede l’iter di progettazione verso la Valdastico Nord, anche se non è chiaro se si tratterà di un’autostrada o di una strada statale. Per il momento è un “corridoio viario”: lo si apprende da un comunicato del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, che si è riunito il 10 agosto 2016 e fra i punti all’ordine del giorno aveva proprio il nodo storico che da decenni divide Veneto e Trentino.

«In riferimento al Corridoio viario tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, sono stati evidenziati rilevanti passi avanti nell’intesa tra Provincia autonoma di Trento, Regione Veneto e Stato»

questo si legge nelle due righe dedicata all’infrastruttura nella nota del Cipe.

Delrio: “Pronti 800 milioni per progettare il primo tronco”

«Per la Valdastico, per il primo tronco, sono pronti 800 milioni per i lavori, che sono in fase di esecuzione» ha spiegato il ministro Graziano Delrio in conferenza stampa la mattina dell’11 agosto, il giorno dopo la riunione del Cipe. «La Valdastico deve terminare la progettazione esecutiva del primo tronco, poi c’è da progettare il pezzo superiore che va a collegamento». Il primo tronco a cui si riferisce il ministro è quello che insiste sul territorio veneto, dove l’intenzione sarebbe quella di far proseguire l’autostrada esistente da Piovene Rocchette, alle pendici dell’Altopiano di Asiago, verso nord entrando nella valle del fiume Astico. Il primo tronco si fermerebbe però al confine con la provincia di Trento. Da lì in poi entra in gioco un sistema di collegamenti viari non autostradali per connettere la A31 con la Valsugana a nord-est e con la valle dell’Adige e l’area metropolitana di Trento a nord-Ovest.

Valdastico Nord: autostrada sì, autostrada no

I fraintendimenti sono facili e ognuna delle due parti, la Regione Veneto e la Provincia autonoma di Trento, disegna il quadro come più gli fa comodo (come è naturale che sia). A sud si esulta per il prospettato completamento dell’opera che oggi si ferma a Piovene Rocchette, nei pressi di Schio, e che serve sostanzialmente alla viabilità locale; sul fronte nord invece la politica, da sempre schierata contro il maxi tunnel che collegherebbe la provincia di Vicenza con la valle dell’Adige bypassando Verona, ribadisce che di autostrada non c’è traccia.

Per ricostruire il quadro bisogna tornare al 9 febbraio 2016: quel giorno, con la benedizione del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, Veneto e Trentino siglano un patto – che è il risultato del lavoro di un comitato paritetico varato nel settembre 2015 –, un patto in cui si conviene sulla necessità di un «corridoio d’interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige».

Corridoio che però autostradale non è. L’autostrada A31 non viene nemmeno citata nel documento approvato in febbraio, anzi si cita la viabilità ordinaria, le strade statali: «(…) in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e, segnatamente, tra la SS 47 ‘della Valsugana’ e la SS 12 ‘dell’Abetone e del Brennero».

Ora si attende un progetto

I “rilevanti passi avanti” in che cosa consistono dunque? A quanto scrive Roger De Menech, deputato bellunese del Pd che sta tenendo un filo diretto con il ministro Delrio sulla questione, «il Comitato ha ritenuto ammissibile il fattore di remunerazione dell’opera così come proposto dal Ministero dei trasporti. Dopo il parere favorevole della Provincia di Trento, espresso il 19 luglio scorso sul corridoio, quello di stasera è un altro passo avanti verso la realizzazione dell’opera».

Inoltre «il Comitato ricorda al Ministero che sarà possibile definire nel dettaglio il costo dell’opera solo una volta approvato il progetto definitivo – si legge nella nota diramata da De Menech –. Prima di sottoporre il progetto al Cipe, dovranno comunque essere adottate le decisioni amministrative ad ogni livello (provinciale, regionale e statale) e dovrà essere svolta la fase di partecipazione a livello territoriale prevista dall’intesa tra Provincia di Trento, Regione Veneto e Stato».

L’incognita Abertis

Quello arrivato dal Cipe, dunque, sarebbe un via libera al quadro complessivo in cui si sta sviluppando la trattativa. Che avrà il suo punto di caduta, prima o poi, in un progetto stradale. A rendere più complesso il quadro è la posizione di Abertis, la società spagnola che nel maggio 2016 ha definito l’acquisto della quota di maggioranza di A4 Holding, società che ha in concessione dallo Stato la gestione dell’autostrada A4 Brescia-Padova. Ebbene Abertis ha affermato che l’acquisto delle quote di A4 Holding è «subordinato» all’approvazione da parte del governo della prosecuzione dell’autostrada A31 Valdastico Nord, tramite una «nuova autostrada». Non resta che attendere il progetto.

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