Ca' Foscari: rilanciare l'apprendistato di ricerca

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Bisogna investire di più per fare incontrare il mondo delle imprese con quello della ricerca e dell’innovazione. Questo è quanto emerso dal Tavolo per la Promozione del contratto di apprendistato di ricerca istituito a Ca’ Foscari dopo una verifica sui risultati ottenuti da questa forma contrattuale. Grazie al contratto di apprendistato di ricerca, infatti, dal 2013 a oggi 27 giovani cafoscarini hanno avuto l’opportunità di entrare nel mercato del lavoro occupandosi di progetti innovativi, con il supporto di docenti universitari e del settore Placement dell’Università di Venezia.

“Investire di più sull’apprendistato”

Nei giorni scorsi il tavolo si è riunito con la partecipazione di Santo Romano, dirigente del Dipartimento Formazione istruzione e lavoro della Regione del Veneto, Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, Confindustria Veneto, la Cgil Veneto, l’Ordine dei consulenti del lavoro di Vicenza e Venezia, Umana e tre rappresentati delle aziende che oggi hanno dei ragazzi che lavorano per loro con la forma dell’apprendistato grazie al lavoro di consulenza del Placement cafoscarino.

Da questo tavolo di lavoro è emersa l’esigenza di “investire con maggiore determinazione su questo contratto motore di innovazione”, che si adatta in particolar modo alle aziende che fanno dell’innovazione il loro obiettivo di business e che puntano a formare risorse con nuove competenze, in linea con le richieste del mercato, grazie al dialogo col mondo accademico.

Dalla tesi di laurea al tempo indeterminato

L’apprendistato di ricerca – stando alle analisi fatte – sembra rispondere bene alle esigenze di questo settore. È una particolare tipologia contrattuale che consente l’assunzione di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni per lo svolgimento di attività di ricerca su tematiche di specifico interesse dell’azienda (come lo svolgimento della tesi di laurea o sviluppo di un progetto di ricerca post laurea). Alla fine del contratto, se le parti non recedono, il rapporto prosegue a tempo indeterminato.

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