Cgia: il Pil veneto cresce dell'1% nel 2015

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Il Veneto e il Nordest sono ripartiti, ma per recuperare il terreno perduto con la crisi bisognerà attendere il 2018: lo dice la Cgia di Mestre nello studio «Veneto e Nordest: rincorsa alla ripresa» presentato oggi . «Per l’anno in corso – segnala il segretario della Cgia di Mestre Renato Masonil Veneto dovrebbe crescere dell’1% e nel 2016 dell’1,3%. Nonostante ciò, per ritornare alla situazione pre-crisi (2007) dovremo attendere il 2018. Sebbene l’export voli e il Pil, i consumi e il reddito disponibile hanno ripreso a salire, ci preoccupa l’andamento degli investimenti. Dall’inizio della crisi sono scesi di oltre 26 punti percentuali e, purtroppo, nei prossimi anni la crescita sarà molto contenuta».

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Disoccupazione, previsto calo dell’1%

Il Veneto è stata una delle regioni che ha sofferto più delle altre le difficoltà di questi ultimi sette anni di crisi, con un crollo del 10% nel periodo che va dal 2007 al 2014. «Infatti l’aumento della tassazione, i tagli lineari alla spesa pubblica e il crollo degli investimenti e dei prestiti alle famiglie e alle imprese hanno colpito soprattutto i territori che prima dell’avvento della crisi stavano meglio» è la diagnosi della Cgia. Che tuttavia prevede un miglioramento sul fronte dell’occupazione. Infatti entro il 2016 i senza lavoro dovrebbero scendere sotto le 130 mila unità, dopo che la crisi li ha fatti raddoppiare, da 73 mila del 2007 a 167 mila del 2014. In termini percentuali si passerebbe dal 7,5% del 2014 al 6,5% nell’anno in corso, con un 5,8% per il 2016.

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Reddito delle famiglie: per Cgia torna il segno più

Un punto percentuale tondo, ecco di quanto aumenterà secondo le stime Cgia il reddito disponibile delle famiglie a fine 2015, rispetto a un 2014 che si era chiuso con un reddito in flessione del 0,1%. L’associazione si spinge a proiettare l’ottimismo sull’anno prossimo quando dovrebbe crescere di un 1,8% la quantità di denaro a disposizione dei nuclei familiari.

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Export: un 2015 esplosivo

I segnali, come la favorevole congiuntura internazionale e i dati sul secondo trimestre dell’anno forniti dal monitor Intesa Sanpaolo avevano mostrato, sono incoraggianti. E la Cgia di Mestre preannuncia un +7% per l’export dei prodotti veneti. Che l’anno prossimo dovrebbero ancora crescere, sia pure con minor incidenza (la previsione è di un +3,9%).

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Credito, il punto debole

Ma c’è ancora strada da fare sul fronte del credito. «In materia di credito ancora non ci siamo – afferma il segretario della Cgia di Mestre Renato Mason -. Tra giugno 2014 e lo stesso mese di quest’anno in Veneto gli impieghi bancari alle imprese sono scesi di 3 miliardi di euro. Nonostante le misure messe in campo dalla Bce, le imprese non avvertono nessun cambiamento. Anzi, il quadro peggiora ulteriormente. È necessario che l’azione di controllo e di verifica messo in campo dal sistema regolatore venga allentato, altrimenti la contrazione dei prestiti continuerà anche nei prossimi mesi».

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