Veneto Nanotech chiude, 2 mesi per vendere

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La messa in liquidazione di Veneto Nanotech non è più un’ipotesi, ma una realtà: la decisione è stata presa ieri dall’assemblea dei soci, nominando come liquidatore Gabriele Vencato, l’ultimo amministratore unico della società di ricerca nel campo delle nanotecnologie, oltre che assessore al personale e alle attività produttive al Comune di Castelgomberto (Vicenza).

Gabriele Vencato

Gabriele Vencato

Finisce così la vicenda del centro di ricerca partecipato al 76,66% dalla Regione Veneto e con quote minori da altri soci privati, fra cui Fondazione Cariparo, Camera di Commercio di Venezia, Confindustria e Confartigianato del Veneto.

Si va verso un concordato “in bianco”, secondo la richiesta depositata al tribunale di Padova il 30 giugno da Vencato, per cercare un accordo con i creditori e al contempo trovare altri soggetti interessati all’affitto dei rami d’azienda. Verrebbe così riassorbita anche la domanda di fallimento avanzata negli ultimi giorni da un gruppo di creditori. I tempi sono stretti: 60 giorni per trovare una soluzione.

Due mesi per affittare i laboratori

Si lavorerà dunque anche ad agosto per cercare di trovare una formula che garantisca di non disperdere del tutto il patrimonio di ricerca e lavoro. C’è tempo fino al 6 settembre. Stando a quanto riporta oggi il Corriere del Veneto, ci sarebbero già i nomi dei soggetti interessati a rilevare, o a prendere in affitto, i tre laboratori di Veneto Nanotech a Marghera, Padova e Rovigo.

Nanofab, il laboratorio di Marghera all’interno del parco scientifico Vega, farebbe gola a Franco Masello, imprenditore vicentino che già si era fatto avanti con interesse nella fase della richiesta di aumento di capitale, e a una cooperativa che andrebbero a costituire i dipendenti di Veneto Nanotech.

Ancora ignoto invece il nome con cui si sta trattando per affittare il laboratorio Ecsin di Rovigo, specializzato in biotecnologie e al settore alimentare.

Addio al polo di ricerca regionale

Una protesta dei ricercatori di Veneto Nanotech

Una protesta dei ricercatori di Veneto Nanotech

Si chiude così la storia dell’unico polo a partecipazione pubblica per la ricerca scientifica in Veneto, fondata nel 2003. La crisi era cominciata in primavera con la richiesta di ricapitalizzazione lanciata sul mercato dall’azienda per coprire il buco di bilancio di 3,8 milioni di euro.

Nessun privato si è presentato e così al 31 maggio, alla scadenza dei termini per l’aumento di capitale che coincidevano anche con il giorno delle elezioni regionali, Vencato ha preso atto del mancato interesse da parte del mercato e ha scritto ai dipendenti annunciando la liquidazione e il non rinnovo dei 14 contratti a termine di ricercatori che andavano in scadenza a quella data.

A poco è servito il tavolo di crisi aperto al Ministero dello Sviluppo Economico su richiesta della Filcams Cgil. Al tavolo, che si è riunito una volta il 3 giugno a Roma, la Regione ha chiesto al Mise di verificare l’interesse dell’ITT (Istituto Italiano di Tecnologia), richiesta che però non ha portato a risultati, mentre è caduto nel vuoto l’appello del sindacato a un maggior impegno da parte della Regione Veneto.

Giulio Todescan

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