Sciopero logistica e trasporto merci: presidi a Venezia, Padova e Verona

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Anche in Veneto si fermano magazzini e tir per lo sciopero generale logistica e trasporto merci. Cominciato venerdì 27 ottobre solo per le merci pericolose, avrà i giorni clou lunedì 30 e martedì 31 ottobre 2017. Aderiscono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per chiedere lo sblocco della trattativa sul contratto scaduto da due anni.

Lo sciopero generale di settore dura 48 ore, dalla mezzanotte di domenica alle 24 di martedì: oltre a presidi e volantinaggi nelle aziende, sono organizzati presidi al Porto di Venezia, all’Interporto di Padova e all’Interporto di VeronaIn Veneto, calcola la Filt Cgil, sono localizzate il 10 per cento delle aziende del settore in tutta Italia, con 70mila lavoratori impiegati (su 800mila a livello nazionale). A Padova sono circa 40mila gli impiegati nel settore. A Vicenza, dove sono circa 10mila, sono attesi più di 500 lavoratori lunedì alla manifestazione che prenderà il via alle 9.30 nel piazzale della stazione dei treni per raggiungere piazza Matteotti attraversando il centro storico. A Treviso saranno presidiati gli snodi della logistica e in particolare la sede Fercam di Casale sul Sile.

Le richieste dei sindacati: tutele, sicurezza e aumenti

Aumento degli stipendi, più tutele e sicurezza sul lavoro, legalità e tutele nei cambi d’appalto: queste le parole d’ordine del blocco. Che arriva dopo anni di mobilitazione dentro ai magazzini, interpretata soprattutto dai sindacati di base, ma in cui più di recente è cresciuto l’attivismo delle sigle maggiori. Ora la rottura del tavolo nazionale fra le 20 associazioni datoriali e i sindacati. «Il modello imprenditoriale è fatto da cooperative spurie e imprese/fornitori senza autonomia – è l’analisi di Renzo Varagnolo segretario generale della Filt Cgil veneta – e da caporali del cosiddetto “esercito industriale di riserva della manovalanza” caratterizzato da forte presenza di lavoratori stranieri».

Il nodo del subappalto – pratica generalizzata – e la questione del trattamento differenziato fra chi lavora “dentro” e chi lavora “fuori” – perché socio di cooperativa – i magazzini è stata al centro di molte mobilitazioni. Lo scorso luglio a Padova Gruppo Alì e Cgil Cisl e Uil hanno siglato un accordo per internalizzare l’attività logistica con un nuovo magazzino e assumere 120 dipendenti prima impiegati in una società in subappalto. In maggio a Vicenza uno sciopero per il rispetto del contratto nazionale ha raccolto l’adesione di 600 persone. A Grisignano di Zocco i corrieri Sda hanno incrociato le braccia di recente.

«Oltre un terzo dei lavoratori del settore lavora nei magazzini logistici ed il 25% è personale viaggiante – aggiunge Varagnolo –. Quasi la metà di tutti questi lavoratori hanno contratti a tempo determinato e atipici, solo il 25% è a tempo indeterminato». L’astensione dal lavoro coinvolgerà trasportatori, corrieri espressi con magazzini e drivers, e-commerce, agenzie marittime e di spedizioni, tutta la filiera della logistica dal facchinaggio alla movimentazione.

L’accusa: comportamento antisindacale

La Filt Cgil di Vicenza denuncia una serie di comportamenti definiti ansitindacali per dissuadere dallo sciopero. A Isola Vicentina nel “cantiere” di DHL dove opera la cooperativa La Fenice e sono occupate 140 persone, la Rsa Anna Rita Simone racconta che, dopo un’assemblea di cantiere, i lavoratori sarebbero stati invitati a non aderire allo sciopero in modo esplicito.

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