Distretti a Nordest, record dell'export nel 2016. Veneto leader

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I distretti industriali del Nordest tengono, anzi segnano un export da record nel 2016. Secondo il Monitor dei distretti industriali triveneti di Intesa Sanpaolo le esportazioni distrettuali del Triveneto hanno raggiunto un valore di 27,3 miliardi di euro, secondo i dati aggiornati al quarto trimestre dell’anno, e “pesano” quasi un terzo del valore nazionale, il 29%, mezzo punto percentuale in più rispetto al 2015.

Lo studio ha evidenziato che la crescita registrata nel 2016 è stata dell’0,8% rispetto al 2015, in decelerazione dopo l’ottimo 2015 (+6,2%). In generale il 2016 è stato un anno di crescita lenta per le esportazioni distrettuali del Triveneto, che hanno chiuso l’ultimo trimestre dell’anno con un progresso tendenziale del +0,4% grazie al contributo delle aree distrettuali venete. Si tratta di un risultato comunque ragguardevole, soprattutto perché è salito a 27 il numero di trimestri di crescita consecutiva. La minor domanda proveniente dai mercati emergenti ha rallentato, ma non interrotto, il percorso di crescita dei territori triveneti ad alta intensità distrettuale.

Tra il 2008 e il 2016 l’export di questi territori è, infatti, cresciuto del 18,2%, il doppio circa rispetto ai risultati messi a segno in Germania negli stessi settori di specializzazione distrettuali.

Prosecco e carni al top dell’export

Nel 2016 tra i primi 30 distretti italiani per crescita in valore assoluto delle esportazioni ben 12 sono triveneti: tra questi spiccano il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e le Carni di Verona, in grado di esprimere una crescita a due cifre, seguiti dalla Calzatura sportiva di Montebelluna, dalla Termomeccanica di Padova e dall’Occhialeria di Belluno.

I distretti veneti hanno conseguito esportazioni in aumento del +0,9% (+0,7% nel quarto trimestre), per un totale di 221,6 milioni di euro esportati in più rispetto al 2015. La crescita ha riguardato la maggioranza dei distretti: su un totale di venticinque aree monitorate, diciassette hanno mostrato un’evoluzione positiva. Oltre ai già citati distretti del Prosecco di Valdobbiadene, delle Carni di Verona, della Calzatura sportiva di Montebelluna, della Termomeccanica di Padova e dell’Occhialeria di Belluno, si sono messi in evidenza il Mobile di Treviso, le Materie Plastiche di Treviso, Vicenza e Padova e i Vini del Veronese.

I distretti veneti hanno reagito al rallentamento dei mercati emergenti, rafforzando le esportazioni verso i mercati avanzati, mettendo a segno un progresso dell’1,6%, pari a 251 milioni di euro in più rispetto al 2015, nonostante la debolezza dei flussi diretti verso la Germania che da sola assorbe più del 12% delle esportazioni distrettuali venete. Performance particolarmente positive sono state ottenute principalmente nei paesi europei, come Francia, Polonia e Spagna, e negli Stati Uniti. Tra i nuovi mercati spiccano per dinamicità Iran, Cina (+5,8% per un totale di circa 700 milioni di euro), Ungheria, Israele e Slovenia. Arretramenti sono stati subiti invece a Hong Kong e Svizzera (principalmente il comparto orafo), nei paesi del mediterraneo (Turchia e Algeria), in Brasile, Emirati Arabi e Corea.

Battuta d’arresto invece per i distretti del Trentino Alto Adige che, dopo l’exploit del 2015 (+10%), hanno visto assestarsi le esportazioni, ridotte dell’1%.

Stabilità dell’export nei distretti del Friuli Venezia Giulia: 1,7 miliardi il valore delle merci esportate nel 2016, un valore sostanzialmente stabile rispetto al 2015 (+4,1 milioni pari a +0,2%), mostrando una dinamica lievemente superiore alla media nazionale (-0,4%).

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