Sorato (ex BpVi) è il terzo banchiere più pagato del 2015. Iorio sesto

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Chi si rivede. Samuele Sorato, ex amministratore delegato e direttore generale di Banca Popolare di Vicenza epoca Zonin, dimessosi il 12 maggio 2015 di fronte alle evidenti crepe nei conti di BpVi e successivamente messo sotto inchiesta dalla Procura di Vicenza per lo scandalo delle azioni “baciate”, era assente da un po’ dalle pagine economiche dei quotidiani. A farlo ritornare ci ha pensato il Sole 24 Ore che il 16 settembre 2016 ha pubblicato la classifica dei banchieri italiani più pagati dell’anno precedente.

Ma anche il suo successore nella Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, dove è entrato il 1° giugno 2015, è ai vertici della piramide degli stipendi, al sesto posto: nel 2015 ha totalizzato 2 milioni 981mila euro di reddito, di cui 302mila riconducibili al suo precedente contratto in Ubi, e 2 milioni 678mila euro relativi a BpVi. Un super reddito in cui pesa l’una tantum di ingresso da 1,8 milioni di euro.

I 5 banchieri più pagati del 2015

Samuele Sorato si classifica a sopresa al terzo posto fra i banchieri italiani con i redditi più alti dell’anno passato. Il motivo? Principalmente la ricchissima buonuscita con cui ha lasciato BpVi: 4 milioni di euro. Che sommati ad altri redditi portano la retribuzione annua a 4 milioni 600mila 160 euro.

La cima del podio è occupata da Roberto Nicastro, fino al 30 settembre 2015 direttore generale di Unicredit. Ha guadagnato nel 2015 6 milioni 964mila 229 euro, cifra che si spiega soprattutto con l’incasso di un bonus uscita che ha toccato i 5 milioni 393mila euro, di cui 350 mila euro sotto forma di bonus.

Al secondo posto troviamo Federico Ghizzoni, attuale amministratore delegato di Unicredit, con 4 milioni 666mila euro di retribuzione.

Scendiamo dal podio e in quarta posizione, alle spalle di Sorato, c’è il vice presidente vicario di Banca Mediolanum Edoardo Lombardi, che all’attivo ha 4 milioni 420mila euro per l’anno fiscale 2015.

Il quinto posto fra i banchieri meglio pagati dell’anno se lo aggiudica Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo: 3 milioni 138 mila euro la sua retribuzione, di cui 502mila euro sotto forma di bonus.

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