L'edilizia riparte dalle reti

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Edilizia sostenibile e di qualità, riscoperta delle tecniche costruttive venete, organizzazione moderna e “in rete”, specializzazione nelle ristrutturazioni e riqualificazioni, sicurezza e controllo in cantiere, valore distintivo: sono questi gli ingredienti del nuovo modello di business per il settore edile messo a punto da Edilcassa Veneto con il supporto operativo di Craca, per aiutare le imprese del settore a risollevarsi dalla crisi, e contenuti nel volume pubblicato da FrancoAngeli “Fare rete in edilizia per costruire e ristrutturare” curato da Enrico Cancino, Tania Ceretta, Fabrizio Gallian e Giampietro Vecchiato. L’iniziativa è stata presentata oggi in conferenza stampa nella sede di EBAV.

“Oggi presentiamo un progetto importante – ha esordito il Presidente di Edilcassa Veneto Virginio Piva – per favorire il rilancio dell’edilizia in Veneto: siamo convinti di aver imboccato la strada giusta”.

“Questo nuovo modello di sviluppo sostenibile – ha aggiunto il Vicepresidente di Edilcassa Salvatore Federico – che passa anche attraverso la responsabilità sociale, può dare grandi prospettive alle imprese artigiane”.

“Edilcassa ha tracciato una via per il futuro – ha concluso l’Assessore Regionale Donazzan – ma i risultati si vedranno grazie a un cambio culturale: la formazione alle aziende, l’aggiornamento degli enti locali con misure legate alla formazione nella PA e la formazione scolastica: questo volume è un libro di testo che deve entrare nelle scuole. Non solo: questa pubblicazione ci deve aiutare a dare la giusta valenza alle aziende virtuose ed etiche”.

Il nuovo modello di business

Da motore dello sviluppo economico del nostro territorio, il settore dell’edilizia e delle costruzioni, comparto nel quale opera il 39,2% dell’artigianato italiano, è ora uno di quelli che necessita di urgenti interventi a sostegno per invertire questa tendenza. In questo scenario, la scelta di puntare su un’edilizia sostenibile e di qualità, superando la tentazione di eseguire lavorazioni al ribasso, e agire sulla riqualificazione e sull’efficientamento energetico degli edifici, anziché continuare a realizzare sempre e solo il nuovo, diventano necessità strategiche.

Per questo, Edilcassa Veneto ha deciso di avviare un progetto sperimentale, condotto da Craca, per offrire un concreto supporto alle imprese del comparto edile e ai loro lavoratori. Edilcassa Veneto (ex Cassa Edile Artigiana Veneta fondata nel maggio del 1986), è un ente bilaterale e paritetico che, ad oggi, associa più di 3.500 imprese artigiane e oltre 10.000 lavoratori dipendenti. Nasce dalla volontà delle parti sociali, datoriali e sindacali, di unire le due casse edili artigiane del Veneto per erogare prestazioni contrattuali alle imprese e ai lavoratori dipendenti del settore edile artigiano e delle PMI.

“Il nuovo modello di business – ha spiegato ilDirettore di CRACA Enrico Cancino – è una cassetta degli attrezzi che coniuga la riscoperta delle tecniche costruttive tradizionali e le competenze degli imprenditori artigiani e delle maestranze venete da sempre considerate di primissima qualità, con un’organizzazione moderna di stampo aziendale, che riconosce un ruolo centrale alle reti tra imprese specializzate nella ristrutturazione e riqualificazione degli edifici. Abbiamo studiato un protocollo di intervento con un mix di tecniche costruttive tradizionali e nuove tecnologie per garantire prestazioni eccellenti, che va di fatto a codificare il sistema costruttivo veneto”.
Si parte quindi dall’asset della nostra filiera per aprire a nuove collaborazioni per essere competitivi in un mercato in evoluzione, con una proposta commerciale in grado di dare valore alle competenze costruttive venete.

Il cantiere edile rappresenta infatti l’essenza di una rete e/o filiera, in cui diversificate competenze distribuite in micro operatori, sempre più specializzati, si incontrano temporaneamente e devono coordinarsi e collaborare per raggiungere uno scopo comune.

E gli esempi virtuosi già ci sono. È il caso di “TradizioneTecnologia – Esco&Design&Building”, come ha raccontato Paolo Basani, “rete specializzata nelle ristrutturazioni edilizie e nelle riqualificazioni energetiche che comprende, oltre a CRACA, 8 imprese in 6 province: 3 aziende edili, un serramentista, un installatore di impianti, un restauratore, una società di engineering e una di gestione del ciclo dei rifiut”.

Il manuale FrancoAngeli

Il nuovo modello di business è presentato nel nuovo volume promosso da Edilcassa Veneto e intitolato “Fare rete in edilizia per costruire e ristrutturare”, edito da FrancoAngeli nella collana “Management. Le conoscenze per innovare” (€ 22). Il manuale è stato curato da Enrico Cancino, Tania Ceretta, Fabrizio Gallian e Giampietro Vecchiato e contiene un saggio del professore di Economia delle Imprese all’Università IUAV di Venezia, Federico Della Puppa.
La pubblicazione incoraggia le imprese artigiane ad adottare modelli, standard e protocolli per stare sul mercato qualificando il proprio servizio e per dotarsi di nuovi elementi di competitività: costruttivi, organizzativi, di marketing, di reputazione.

I dati di scenario

“Secondo l’Osservatorio congiunturale sul mercato delle costruzioni nel Veneto – ha commentato il Prof. Federico Della Puppa – il 2013 è stato il sesto anno consecutivo di flessione degli investimenti nel settore: in Veneto il mercato ha visto calare del 7% gli investimenti nonostante il successo del Piano Casa (72mila domande pervenute e 2,6 miliardi di euro erogati), ha perso quasi 20mila addetti, pari all’11,7% della forza lavoro e l’8% delle imprese”. Persiste inoltre il calo delle compravendite, accompagnato da una continua caduta dei prezzi delle abitazioni. Solo il mercato del recupero e della ristrutturazione segna una lieve crescita dovuta agli incentivi del Governo e del Piano Casa.
Secondo l’indagine, inoltre, il 60% delle imprese venete non ha messo in atto strategie per risollevarsi dalla crisi, aspettando che passasse il periodo negativo, mentre il restante 40% ha attuato interventi di riduzione dei costi e del personale senza tuttavia ricorrere alle iniziative di sostegno, come ad esempio la creazione di sistemi di rete. È stata quindi una crisi della domanda, ma soprattutto del sistema d’offerta che non è riuscito a rinnovarsi.

Ti potrebbe interessare