
Contratto integrativo, dal Tribunale doccia gelata per Gilda, Snals e Cisl: Unipd ha agito secondo legge e con trasparenza
Causa respinta su tutta la linea, perché l’Università di Padova ha agito secondo legge e con trasparenza. Il tribunale di Padova, sezione lavoro, ha respinto ogni richiesta fatta nella causa promossa dalle rappresentanze accademiche dei sindacati Gilda, Snals-Confsal e Cisl. Il giudice Francesco Perrone non ha ritenuto fondata la linea dei tre sindacati. La questione, in sintesi, riguarda il Contratto Collettivo Integrativo di lavoro 2024 sottoscritto da Università di Padova e Cgil (i tre sindacati ricorrenti non avevano firmato) nel dicembre 2024. I ricorrenti avevano parlato di «comportamenti antisindacali» dell’ateneo. Tesi totalmente respinta dal giudice.
Il contratto collettivo del 2024, fra l’altro, ha destinato 13,3 milioni di euro al personale tecnico amministrativo dell’ateneo, con un aumento di tre milioni di euro rispetto l’anno precedente. Non solo, l’ateneo aveva messo a disposizione della contrattazione integrativa un fondo accessorio che, nel suo complesso, risultava più alto di 1,7 milioni di euro rispetto all’anno 2023. Dall’ateneo filtra «piena soddisfazione per una sentenza che riconosce il corretto operato dell’ateneo, già al lavoro per il contratto collettivo integrativo del lavoro del 2025». La sentenza, infatti, smonta punto per punto ogni richiesta dei sindacati ricorrenti. I tre sindacati ricorrenti avevano anche provato una sorta di referendum, con voto online da casa, sul contratto: un flop che aveva visto votare solo il 31,4% dei dipendenti (91% dei votanti contrari al contratto). Ora la sentenza del giudice potrebbe mettere la parola fine alla questione.