Sicurezza sul lavoro, il progetto che coinvolge SMACT e UniPd dimostra che la formazione con VR è più efficace

Il progetto di ricerca e sviluppo AXIS ha raggiunto gli obiettivi prefissati: offrire un’esperienza immersiva grazie all’uso della realtà virtuale come strumento di formazione efficace, misurabile e coinvolgente in materia di sicurezza sul lavoro. Sviluppato da Piazza Copernico e cofinanziato grazie al Bando IRISS promosso da SMACT Competence Center, il progetto, acronimo di “Appraisal with eXperiential Immersive Simulation” ha visto la collaborazione del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e di TXT Group.

Il progetto nasce, quindi, dalla necessità di studiare scientificamente il potenziale della Realtà Virtuale nella formazione sulla sicurezza. Piazza Copernico attraverso AXIS ha infatti analizzato come le persone vivono le esperienze immersive e quali fattori abilitano l’apprendimento nei contesti critici. L’idea alla base era individuare la miglior combinazione di guida didattica e livello di immersione che rendesse la formazione più significativa e duratura, superando la tradizionale trasmissione teorica digitale dei concetti.

Per la realizzazione del progetto si sono susseguite diverse fasi, e dopo una prima di studio, progettazione e realizzazione delle esperienze di Virtual Reality, nel corso della seconda fase di progetto sono state condotte sperimentazioni in contesti reali, presso l’Università di Padova e l’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Le simulazioni sono state integrate anche nei corsi di formazione di Saltech, società di consulenza aziendale con sede a Roma specializzata nel campo della sicurezza sul lavoro, medicina del lavoro, antincendio e formazione: grazie a questa collaborazione Piazza Copernico ha ricevuto il primo premio nella categoria “Digitale e nuove tecnologie” del Premio Eccellenza Formazione di AIF – Associazione Italiana Formatori.

I risultati emersi dallo studio

Per validare l’efficacia della Realtà Virtuale come strumento formativo, il progetto AXIS ha previsto uno studio condotto su 112 partecipanti volontari tra i 20 e i 28 anni, suddivisi in tre gruppi con modalità di apprendimento differenti. Due gruppi hanno affrontato una fase di training immersivo in VR, uno in modalità “base” con un avatar che forniva verbalmente le istruzioni per eseguire le procedure corrette, e l’altro in modalità “didattica” che oltre all’avatar includeva aiuti e pannelli informativi esplicativi che potevano essere consultati durante l’esperienza. Il terzo gruppo, invece, denominato “di controllo” ha ricevuto solo una preparazione teorica attraverso un video senza svolgere quindi un addestramento preliminare attraverso l’ambiente immersivo. L’esperienza, che simulava scenari realistici di incendio e gestione delle emergenze, è stata poi seguita da una prova pratica in VR per tutti i partecipanti.

I risultati emersi dallo studio hanno evidenziato che i gruppi che avevano familiarizzato con la VR hanno ottenuto risultati migliori, dimostrando maggiore autonomia, meno errori e tempi di esecuzione più rapidi rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, è emerso che la VR agisce a livelli diversi della memorizzazione, stimolando la memoria fattuale – quella a lungo termine – piuttosto che l’acquisizione di conoscenze teoriche astratte. La familiarità con il dispositivo VR ha dimostrato di influenzare positivamente il punteggio finale nel test post-simulazione.

In conclusione, il progetto AXIS conferma che la Realtà Virtuale non è solo uno strumento innovativo, ma un vero e proprio ambiente di apprendimento che migliora l’efficacia didattica attraverso l’interattività e le esperienze immersive. Riduce i rischi legati alla formazione pratica in contesti pericolosi, favorisce l’apprendimento esperienziale perché permette di “imparare facendo” e aumenta la motivazione e il coinvolgimento degli utenti.

Tutti i risultati, e le evidenze scientifiche individuate, sono stati raccolti in un white paper, presentato il 1° luglio scorso nella Sala stampa del Senato.

«La realtà virtuale nella formazione è più che un’opportunità» dichiara Daniela Pellegrini, Responsabile dell’Area Ricerca e Sviluppo di Piazza Copernico, «ma anzi è una soluzione didattica funzionale in aula per guidare l’apprendimento esperienziale e allo stesso tempo uno strumento di retention degli apprendimenti. Soprattutto sui temi della sicurezza, la ripetizione periodica delle simulazioni può diventare uno strumento di formazione continua».

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