
Unipd, dalla mozione per la pace una lezione di libertà
Si può prendere posizione sul conflitto in corso fra Israele e Palestina senza essere partigiani? Si può invocare la pace per tutti, senza addentrarsi nei miasmi di una presunta “complessità” che nasconde la voglia di prevalere di una o dell’altra parte? L’Università di Padova lo ha fatto, con una mozione votata all’unanimità dal Senato Accademico.
Un testo, presentato dalla rettrice Daniela Mapelli, dove si condanna “la violenta azione terroristica” di Hamas e “l’accerchiamento e isolamento” della popolazione civile della striscia di Gaza, che sta subendo “perdite umane e disagi inaccettabili”. Un testo che è una lezione di quella libertà che innerva l’ateneo patavino, e lo fa da più di 800 anni. Lo pubblichiamo integrale in coda al pezzo. Una mozione che è servita anche a far emergere ipocrisie e piccolezze di (fortunatamente) pochi, pochissimi. La libertà di chiedere la pace senza dover per forza parteggiare può dare fastidio. A chi, ad esempio, non ha ancora capito che non parteggiare non significa non prendere posizione. Al contrario: non parteggiare, in un mondo sempre più schierato, è una scelta di coraggio.
Ecco il testo della mozione:
La violenta azione terroristica di Hamas dello scorso 7 ottobre 2023, che ha colpito la popolazione civile israeliana con uccisioni e il sequestro di ostaggi, e il successivo intervento militare dello Stato di Israele hanno portato all’esacerbarsi, con inaudita ferocia, del conflitto israelo-palestinese. L’accerchiamento e l’isolamento della striscia di Gaza hanno generato condizioni drammatiche con pesanti perdite tra la popolazione civile. Ancora una volta, inoltre, sono i giovani e giovanissimi le principali vittime dirette del conflitto.
La Costituzione italiana afferma, all’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Gli stessi valori sono condivisi dall’Università di Padova che, forte della propria tradizione riassunta nel motto “Universa Universis Patavina Libertas”, afferma il proprio carattere pluralistico e la propria indipendenza da ogni condizionamento e discriminazione di carattere ideologico, religioso, politico o economico, nel rispetto della libertà di pensiero e di scienza. L’Ateneo ha, da sempre, promosso con coraggio una cultura fondata su valori universali quali il rispetto dei diritti umani, l’accoglienza di ogni diversità, la pace, la salvaguardia dell’ambiente e la solidarietà internazionale. In tale prospettiva, la comunità accademica patavina ha una spiccata attenzione e sollecitudine nei confronti delle comunità accademiche di tutto il mondo che vivono una situazione di rischio nei Paesi di origine e subiscono restrizioni alle attività di ricerca, insegnamento e formazione, facendosi promotrice di molteplici iniziative (tra le altre spiccano l’adesione alla rete internazionale Scholars at Risk – SAR -, la partecipazione al progetto UNICORE – University Corridors for Refugees – promosso da UNHCR Italia o al Bando CRUI “100 borse per rifugiati”, i bandi di Ateneo in favore di students e scholars at risk, attraverso l’introduzione di borse di studio e di ricerca o forme di esonero dai contributi studenteschi per i rifugiati).
I drammatici fatti cui si sta assistendo, a meno di due anni dall’inizio di un’altra drammatica guerra tuttora in atto, rendono necessaria anche da parte del mondo accademico e della comunità scientifica una riflessione per impedire alle coscienze di assuefarsi alla violenza, e una ferma condanna verso qualsiasi forma di risoluzione armata delle controversie e di violazione dei diritti umani.
L’Ateneo patavino è profondamente convinto che solo attraverso l’immediata sospensione delle operazioni militari, con il recupero di una normale dialettica politico-diplomatica, sia possibile affrontare la complessità del conflitto in atto e favorire soluzioni pacifiche basate sui diritti umani internazionalmente riconosciuti. L’auspicio per una risoluzione pacifica del conflitto è stato inoltre recentemente ribadito dalla CRUI con una nota diffusa dopo l’Assemblea tenutasi lo scorso 19 ottobre.
Per le ragioni sopra esposte, il Senato Accademico dell’Università di Padova:
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condanna fermamente le atrocità commesse da parte dell’organizzazione terroristica Hamas ai danni dello Stato di Israele con l’uccisione di civili inermi e il rapimento di centinaia di persone ora trasformate in ostaggi;
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esprime sconcerto e preoccupazione per il drammatico evolversi della situazione nella striscia di Gaza dove l’intervento dell’esercito israeliano, colpendo anche obiettivi non militari, sta imponendo alla popolazione palestinese perdite umane e disagi inaccettabili;
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si esprime a favore della risoluzione pacifica del conflitto come recentemente auspicato dalla CRUI nella riunione del 19 ottobre 2023;
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esprime vicinanza e solidarietà a tutte le popolazioni colpite e in particolare ai propri studenti e studentesse israeliani e palestinesi comunque coinvolti dai tragici eventi ed è disponibile ad iniziative di assistenza concreta;
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si impegna ad attuare o a collaborare concretamente ad iniziative di accoglienza e sostegno delle comunità accademiche provenienti dalle zone colpite.