Girolibero, il turismo che unisce bicicletta e barca cresciuto del 30% negli ultimi tre anni

Di giorno in bici, la sera in battello: questo viaggiare lungo fiumi, coste e canali è oggi un grande protagonista del turismo lento. A confermarlo è il tour operator vicentino Girolibero, che per primo ha portato la formula del viaggio “bici e barca” in Italia, ispirandosi all’Olanda, e che ancora oggi è l’unica realtà italiana a offrire questo tipo di vacanza in piccoli gruppi, attirando turisti da tutto il mondo e proponendosi oggi non solo in Italia, ma anche in Europa.

«Il fatturato dei viaggi “bici e barca” – commenta Pierpaolo Romio, fondatore di Girolibero – è cresciuto del 30% in 3 anni, con oltre 3.000 persone (50% italiani, 50% stranieri) che hanno prenotato questa formula di viaggio per il 2025. Quello che piace di questo tipo di esperienza è il sentirsi in viaggio e allo stesso tempo a casa, visitando luoghi insoliti, sfiorando solo quelli famosi, ma purtroppo affollati. Lasciarsi trasportare lenti come lo scorrere di un fiume, rilassati, e senza obblighi di correre a punzonare il cartellino di cose viste o da dover vedere».

Il “bici e barca” di Girolibero è una vacanza per piccoli gruppi lungo fiumi, canali e itinerari costieri, con giornate in bicicletta e pernottamenti in un hotel-galleggiante che segue i ciclisti tappa dopo tappa. Colazioni e cene sono servite a bordo, dove gli ospiti trovano ad accoglierli capitano ed equipaggio. Si può godere anche qualche tratto di navigazione dal salone o dal ponte sole o restare in barca quando non si vuole pedalare.

Questa formula di viaggio è nata in Olanda, negli anni Ottanta, quando gli olandesi si inventarono di convertire alcune chiatte mercantili in hotel galleggianti capaci di ospitare una ventina di passeggeri. In Italia non lo aveva mai fatto nessuno, o almeno è stato così fino a quando, nel 2009, Girolibero ha avuto la folle idea di portare in Italia il viaggio in barca e bici. Folle perché qui non è come in Olanda dove le persone, per abitudine, si spostano in bicicletta e i fiumi non sono concepiti come una viabilità alternativa. Ma sia in Olanda sia in Italia, queste vie d’acqua hanno una secolare storia da raccontare che si snoda tra luoghi difficili da raggiungere e permettono di fare un turismo fuori dai luoghi più battuti.

Il viaggio in bici e barca non è il turismo dei grandi palazzi o delle ville rinascimentali, ma è un insieme di esperienze e luoghi che ancora in qualche modo resistono. Un esempio è quello del viaggio in bici e barca di Girolibero da Mantova a Venezia che, grazie anche alla scelta di utilizzare barche dalle dimensioni contenute, porta gli ospiti a scoprire il borgo microscopico di Zelo, con poco più di 300 abitanti, o il museo della giostra e dello spettacolo popolare di Bergantino, un luogo incredibile per un pubblico di ogni età. Oppure in Francia, nel viaggio in bici e barca tra Provenza e Camargue, si arriva a Villeneuve-lès-Avignon, col suo centro animato di una tranquillità assolutamente incomparabile alla vicina e frenetica Avignone, o si incontra la gente del posto impegnata a giocare a pétanque, il gioco delle bocce, praticato sulla terra battuta.

Girolibero sta costruendo una nuova barca, che sarà pronta per i viaggi 2026. Una barca tutta italiana, costruita a Mantova con il supporto di aziende di Vicenza, Treviso, Varese e Reggio Emilia, e green, dove tutto è stato pensato per essere ottimizzato: propulsione elettrica, gestione e depurazione acque, isolamenti, forme idrodinamiche dello scafo. Inoltre, almeno il 40% del fabbisogno di energia arriverà dal sole (36 kWp di fotovoltaico installati), e servirà per cucinare e per l’aria condizionata della parte hotel, il resto arriverà dalle batterie ricaricate nell’ormeggio notturno o, se serve, dal motogeneratore “stage V”. Le dimensioni – 35,5 x 6,20 m – sono state calcolate per passare le conche (chiuse) di Portegrandi e di Intestadura e poter quindi andare alla scoperta della Litoranea Veneta e della Laguna di Marano-Grado: dal Veneto al Friuli, in acque interne, sempre con vista mare. Tecnicamente i punti di forza sono il basso pescaggio (90 cm), l’estrema maneggevolezza, e il limitato “tirante d’aria” di 4.05 metri, per passare sotto i ponti, incredibilmente bassi. Il comfort è a 4 stelle con 12 cabine doppie per gli ospiti, coccolati da un equipaggio di 4 persone suddivise tra timone e fornelli, con una cucina diventata famosa tra gli appassionati del “bici e barca” di tutto il mondo, a cui è stato dedicato un ricettario pubblicato da Girolibero.

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