Il Veneto al 76esimo posto (su 242) tra le regioni più innovative d'Europa

Il Veneto è al 76esimo posto tra le regioni più innovative d’Europa secondo il TEHA-Regional Innosystem Index, l’indice che valuta le performance dell’innovazione di 242 regioni europee sulla base di 11 KPI. L’indice incorona l’Île-de-France come la regione più innovativa, seguita da Praga, Stoccolma e Budapest. La Lombardia sale al 16° posto, restando la regione più innovativa d’Italia, seguita al 34° posto dal Lazio e al 51° dall’Emilia Romagna. Altre tre regioni italiane si collocano nella Top 100: il Veneto è al 73° posto, la Toscana al 75° e il Piemonte al 96°. La Calabria, invece, conferma di essere una delle worst performer a livello europeo, collocandosi al 228° posto su 242.

Il report è stato presentato al Technology Forum 2025 organizzato a Stresa da TEHA Group (The European House – Ambrosetti). L’indice confronta la capacità di innovazione dei 47 paesi più avanzati al mondo analizzando le loro performance in cinque ambiti: Il Capitale Umano, le Risorse finanziarie a supporto dell’innovazione, l’Innovatività dell’Ecosistema, l’Attrattività dell’ecosistema e l’Efficacia dell’ecosistema innovativo.

“Senza ricerca non c’è innovazione e non c’è futuro. Ormai è provato che le nazioni che investono di più in ricerca e sviluppo sono quelle che crescono di più, rispetto ai loro competitor. Il nostro Paese sconta una storica arretratezza sul fronte degli investimenti in istruzione e ricerca – spiega Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti and TEHA Group -. Nel confronto con gli altri paesi dell’Innosystem Index si vede come l’Italia investa nell’istruzione poco più della metà (in termini percentuali rispetto al PIL) di quello che fa la Svezia, al primo posto: il 4,2% contro il 7,6%. In Corea del Sud quasi 7 persone su 10 sono laureate, mentre in Italia sono poco più di 3 su 10. Tutto questo si traduce in una mancanza di talenti e di risorse che non consente di supportare l’innovazione e il sistema imprenditoriale e di competere alla pari con i paesi più avanzati. Tuttavia, ci sono ambiti di eccellenza su cui possiamo e dobbiamo puntare. La nostra ricerca scientifica è tra le più produttive a livello globale, siamo uno dei mercati che più esporta nel mondo e siamo anche la terza nazione al mondo per capacità computazionale. Abbiamo tutte le carte in regola per poter invertire la tendenza e tornare ad essere tra i protagonisti dell’innovazione. Sapendo che è proprio questo ambito che può creare crescita industriale ed occupazionale”.

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