Una ricerca rivela la correlazione tra PFAS e mortalità per cancro e malattie cardiovascolari

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Una ricerca dell’Università di Padova ha dimostrato che I PFAS sono associati a diversi rischi per la salute umana, tra cui la cancerogenicità e i problemi cardiovascolari. È stata documentata ad esempio un’associazione con il cancro del rene e il cancro ai testicoli. La ricerca è stata pubblicata, in collaborazione con il Registro Tumori dell’Emilia-Romagna, il Servizio Statistico dell’Istituto Superiore di Sanità e con il contributo di citizen science del gruppo Mamme NO PFAS, su «Enviromental Health» con il titolo “All-cause, cardiovascular disease and cancer mortality in the population of a large Italian area contaminated by perfluoroalkyl and polyfluoroalkyl substances (1980–2018)”.

I PFAS ovvero le sostanze poli- e per-fluoro alchiliche sono ampiamente utilizzati per le loro proprietà di resistenza al calore e all’acqua in una vasta gamma di prodotti di consumo. Nel 2013 si è scoperta una vasta area contaminata da PFAS che comprende superficie, suolo e acqua potabile di tre province del Veneto, coinvolgendo almeno 30 comuni e una popolazione di circa 150.000 abitanti (la cosiddetta Area Rossa). Molti interventi di contenimento sono stati attivati dalla Regione Veneto, di tipo ambientale, con l’applicazione di filtri sulle acque per uso umano, e di tipo sanitario, con l’avvio del Piano di Sorveglianza Sanitaria.

«Nei 34 anni compresi tra il 1985 – assunto come data di inizio della contaminazione delle acque – e il 2018 – ultimo anno di disponibilità dei dati di mortalità causa-specifica – nella popolazione residente dell’area Rossa abbiamo osservato 51.621 decessi contro 47.731 attesi – spiega il professor Annibale Biggeri dell’Università di Padova –. Si tratta di un eccesso di 3890 morti rispetto all’atteso, cioè di un morto in più ogni 3 giorni. Abbiamo trovato prove di un aumento della mortalità per malattie cardiovascolari, in particolare malattie cardiache e cardiopatia ischemica, e malattie neoplastiche maligne, tra cui il cancro del rene e il cancro ai testicoli. Ed il trend è in crescita soprattutto tra i più giovani, dove abbiamo riscontrato un aumento della mortalità per tumori. Degno di nota anche il fatto che si riscontri un effetto protettivo nelle donne in età fertile, probabilmente dovuto al trasferimento di PFAS alla progenie».

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