Sindacati, sciopero di edili e metalmeccanici in tutto il Veneto: «Basta morti sul lavoro»

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Dopo la strage sul lavoro avvenuta a Firenze lo scorso venerdì 16 febbraio, Cgil e Uil,  insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici, Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil, hanno dichiarato due ore di sciopero per dire basta alle morti sul lavoro. Sono previsti presidi davanti alla Prefetture di tutte le province.

Il Veneto è la seconda regione d’Italia per infortuni sul lavoro: ben 69.643 denunciati nel 2023 con 101 incidenti mortali.

Basso (Cgil): “Sicurezza dei lavoratori un dovere, non un costo”

“Le morti sul lavoro a Firenze, come quelle in Veneto e nelle altre regioni d’Italia, sono morti inaccettabili: la salute e la sicurezza dei lavoratori non possono essere considerate un costo da eliminare ma un dovere imprescindibile – interviene Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto – un dovere e una responsabilità di cui deve farsi carico chi vince un appalto, vigilando su tutta la filiera. Non è possibile, infatti, che il subappalto deresponsabilizzi i datori di lavoro scaricando tutti i rischi sui lavoratori. La piattaforma messa a punto dai sindacati confederali proponeva una patente a punti che fissava degli standard qualitativi per le aziende. Standard indispensabili per garantire, ad esempio, la sicurezza nei cantieri. Questo, unitamente ad un potenziamento dei servizi dell’ispettorato del lavoro e della medicina del lavoro, sono l’unica strada da seguire per evitare i morti sul lavoro”.

“Le regole sono importanti – aggiunge il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo – e non devono essere vissute come un peso, come un adempimento imposto: il nostro obiettivo è costruire, giorno dopo giorno, una cultura della sicurezza. Questi concetti devono diventare parte integrante del bagaglio delle aziende, dei lavoratori, degli RLS e degli RLST. Alle manifestazioni e ai presidi che si svolgeranno oggi in tutte le province del Veneto, in concomitanza con lo sciopero proclamato dalle categorie degli edili e dei metalmeccanici, ci auguriamo partecipino in massa le persone, la società civile. Occorre una presa di coscienza collettiva su questo dramma: non possiamo rassegnarci all’ineluttabilità e al quasi quotidiano aggiornamento di questo triste elenco. ci vuole uno sforzo straordinario, in cui tutti – istituzioni, parti datoriali e sociali – alzino ulteriormente il livello di intervento”.

Ecco l’elenco dei presidi in regione

A Venezia in Via Palazzo Mestre dalle ore 16:30 alle ore 18:30.

A Vicenza presidio davanti alla Prefettura dalle ore 15:00 alle 17:00.

Verona incontro davanti alla Prefettura dalle ore 17:00 alle ore 18:30.

A Treviso l’incontro con il Prefetto con Delegazione CGIL e UIL e a seguire la conferenza stampa dalle ore 10.30 alle ore 12.00.

Le sigle sindacali di Padova hanno convocato un presidio in Piazza Antenore, davanti alla Prefettura, a partire dalle 17.30. Un sit-in a cui i sindacati hanno esteso la partecipazione, oltre alle categorie di edili e metalmeccanici, anche a lavoratrici, lavoratori e rappresentanti di tutte le categorie.

“Quanto accaduto – dicono Aldo Marturano e Massimo Zanetti, rispettivamente segretario generale Cgil Padova e coordinatore Uil Padova – chiama in causa il sistema dei subappalti che, in particolare nel privato, produce risparmi su condizioni di lavoro, salari, sicurezza, formazione, quindi sulle persone. È giunta l’ora che la politica e il Governo, finora assolutamente latitante sul tema, si prendano la responsabilità di cambiare un modello di sviluppo dove il profitto delle imprese vale infinitamente di più delle vite dei lavoratori”.

Rovigo presidio Cgil Uil di fronte alla Prefettura dalle ore 12,00 alle ore 13,00 (alle 12,45 una delegazione dei sindacati sarà ricevuta dal Prefetto).

“Chiediamo – dicono i segretari confederali di Cgil Pieralberto Colombo e di Uil Gino Gregnanin – che si attui davvero e per intero il protocollo di sicurezza, sottoscritto con la Regione Veneto, che prevede anche un potenziamento reale degli organici degli enti preposti alla vigilanza, non solo a fini repressivi ma anche a fini di prevenzione”.

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