Eni: la bioraffineria di Porto Marghera esportata in Corea del Sud

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LG Chem ed Enilive, controllata di Eni, annunciano la firma dell’accordo di joint venture che rappresenta un ulteriore passo verso la decisione finale di investimento per il progetto di una nuova bioraffineria in Corea del Sud che utilizzerà la stessa tecnologia Ecofining di quella veneziana, operativa dal 2014, e poi replicata al petrolchimico di Gela. L’accordo è stato firmato a Roma dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e dall’amministratore delegato di LG Chem, Shin Hak-cheol.

Lo scorso settembre, Enilive e LG Chem hanno annunciato di aver avviato la valutazione per lo sviluppo e la gestione di una nuova bioraffineria nel sito petrolchimico di LG Chem a Daesan, in Corea del Sud. L’obiettivo è di completare l’impianto entro il 2026 e trattare circa 400.000 tonnellate/anno di materie prime biogeniche per rendere disponibili diversi prodotti tra cui il Sustainable Aviation Fuel (SAF ossia il biocarburante per aerei), il biocarburante HVO diesel (olio vegetale idrogenato) e la bio-nafta. La decisione finale d’investimento è prevista entro il 2024.

Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, ha dichiarato: “La produzione di biocarburanti è uno dei pilastri della nostra strategia per contribuire a raggiungere la piena neutralità carbonica al 2050, anche attraverso la vendita di prodotti progressivamente decarbonizzati. Il progetto di una bioraffineria a cui stiamo lavorando insieme a LG Chem è un progetto chiave per ampliare a livello internazionale la presenza di Enilive nel settore della bioraffinazione, per aumentare la sua capacità dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate/anno a oltre 5 milioni di tonnellate/anno al 2030 e per aumentare l’opzionalità della produzione di SAF fino a 2 milioni di tonnellate/anno dal 2030.”

L’esperienza che oggi permette a Eni di firmare accordi per la realizzazione di nuove bioraffinerie e di essere al secondo posto in Europa e al terzo nel mondo per la produzione di biocarburanti è nata a Porto Marghera, Venezia. Dopo la crisi del 2008 la raffineria rischiava di chiudere perdendo 100 milioni di euro l’anno. Eni, per la prima volta al mondo, provò a convertire la raffineria in bioraffineria, attraverso la tecnologia Ecofining, producendo carburanti derivati non più dalla lavorazione di prodotti petroliferi ma dalla trasformazione di residui di scarti alimentari, di olio di frittura e di olio di palma, il cui impiego è stato poi sospeso nel 2022. Porto Marghera, oggi impiega circa 300 lavoratori, dal 2025 produrrà biojet ossia il carburante sostenibile per l’aviazione ed ha in programma di aumentare la produzione passando da 360 mila a 560 mila tonnellate all’anno.

Shin Hak-cheol, Amministratore delegato di LG Chem, ha commentato: “Questo accordo ha un importante significato perché rappresenta lo spirito di collaborazione e lo sforzo congiunto di aziende leader a livello globale verso l’obiettivo comune del Net Zero. LG Chem contribuirà alla realizzazione di questo progetto e, in prospettiva futura, consoliderà la sua posizione di azienda leader nel settore della plastica eco-friendly, raggiungendo lo sviluppo sostenibile e la neutralità carbonica come una vera azienda globale”.

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