Vacanze di Natale, le Terme meta regina: prenotazioni record, Capodanno quasi sold out

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Un Natale e Capodanno a gonfie vele per le Terme Euganee: l’ultimo report Federalberghi Veneto su dati dell’Osservatorio regionale e HBenchmark, pubblicato lo scorso 27 novembre, fotografa un quadro decisamente positivo. Per l’8 dicembre e per le vacanze natalizie le Terme appaiono nettamente la destinazione con il più alto tasso di occupazione, superando sia le città d’arte – che pure registrano una crescita rispetto allo scorso anno – sia, a sorpresa, le destinazioni montane. Per il ponte dell’Immacolata il tasso di occupazione è all’84%, +19% rispetto alla stessa data del 2022, contro un 68% della montagna e un 53% rilevato nelle città d’arte. Ancora più forte l’incremento nel periodo natalizio con un +25% sull’anno scorso e un 75% di occupazione fra il 23 dicembre e il 7 gennaio. Un valore ancor più significativo se si considera che la montagna nello stesso periodo, probabilmente anche a causa dei costi elevati, registra invece un segno meno. A Capodanno si sfiora già il sold out con le camere che risultano piene al 91% e un aumento del +28% rispetto al tasso di occupazione alla stessa data del 2022.

«Se già da qualche anno registriamo dati in forte crescita per San Silvestro e nei giorni precedenti e successivi – spiega Walter Poli, Presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto – la novità positiva di quest’anno è l’alto tasso di occupazione anche per Natale. Le Terme, con la loro offerta all’insegna della salute, del benessere e del relax, si sono ormai affermate come una delle mete privilegiate durante le vacanze natalizie, diventate a tutti gli effetti un periodo di altissima stagione per noi».

Una domanda sospinta anche dal fatto che, nonostante il boom di prenotazioni, le tariffe restano decisamente accessibili, con un ricavo medio per camera di 134 euro durante le feste natalizie (260 la notte di Capodanno), sostanzialmente invariato (+0,5%) rispetto all’anno scorso e decisamente inferiore rispetto ai prezzi medi giornalieri richiesti per una stanza d’albergo in montagna nello stesso periodo.

«La stabilità delle tariffe pur in un contesto segnato da una crescita dei costi di gestione delle strutture legata all’inflazione – aggiunge Poli – è un dato davvero significativo, che ci distingue da tutte le altre destinazioni».

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