Pil, l'Italia è cresciuta più dei big Ue. A trainare ci sono Veneto e Lombardia

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Nonostante il rallentamento dell’economia registrato in questi ultimi sei mesi a seguito di una congiuntura internazionale molto difficile, il nostro Paese ha superato meglio dei suoi principali competitor europei gli effetti negativi provocati dalla crisi pandemica, dal caro energia e dalla crescita esponenziale registrata dai tassi di interesse in questo ultimo anno e mezzo. In altre parole, tra il 2019 (anno pre-Covid) e il 2023, l’Italia ha segnato una variazione del Pil del +3%, contro il +2,3 della Spagna, il +1,8 della Francia e il +0,7 della Germania.

Il turismo, la manifattura, i consumi delle famiglie, gli investimenti e l’export hanno sostenuto questa ripresa che, come dicevamo, è stata la più “brillante” tra i principali Paesi dell’Eurozona. Un trend positivo che nello scorso mese di ottobre ha spinto il tasso di occupazione a toccare il 61,8%. Grazie a ciò, in Italia contiamo quasi 23,7 milioni di addetti, un record mai raggiunto in precedenza. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.

Tra i 20 paesi dell’area dell’euro, quelli demograficamente più piccoli hanno registrato le crescite più elevate. Rispetto al periodo pre-Covid, infatti, l’Irlanda è cresciuta del 33,1 %, Malta del 14,4, Cipro del 14,2, la Croazia del 13,4, la Lituania dell’8,3 e la Slovenia del 7,7. Per contro, i paesi più importanti hanno registrato delle variazioni nettamente inferiori. Se, come dicevamo più sopra, l’Italia ha fatto segnare un +3%, la Spagna un +2,3, la Francia un +1,8 e la Germania un modestissimo +0,7. La media europea è stata del +3,5%. Nel 2023 la previsione di crescita del nostro Paese dovrebbe essere del +0,7 per cento, un dato nettamente inferiore al +2,4 stimato alla Spagna e leggermente più contenuto rispetto al +1 in capo alla Francia. La Germania, invece, con una variazione del -0,3 per cento rispetto al 2022 rimane in recessione.

A livello territoriale, la regione che meglio delle altre ha superato le crisi che si sono abbattute nel Paese in questi ultimi 4 anni è stata la Lombardia che, rispetto al 2019, è cresciuta del 5,3%. Seguono l’Emilia Romagna con il +4,9%, la Puglia con il +3,9, il Friuli Venezia Giulia con il +3,5, il Trentino Alto Adige con il +3,4 e il Veneto con il +3,3. Tra le 20 regioni presenti in Italia solo la Liguria e la Toscana non hanno ancora recuperato il terreno perso con il Covid e le crisi successive. A trainare l’economia del Paese nel 2023 saranno Lombardia e Veneto. In queste due regioni il Pil è destinato a crescere dello 0,9 % rispetto al 2022. Seguono ad una incollatura Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lazio tutte con il +0,8%. Subito dopo scorgiamo l’Emilia Romagna, la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Toscana che sono previsti e in crescita del +0,7 %. In coda alla graduatoria si collocano la Basilicata e le Marche che registreranno un aumento del prodotto interno lordo rispetto all’anno scorso del +0,3%

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