Luxottica, firmato il contratto integrativo aziendale: 20 settimane a 4 giorni e aumentati i permessi

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In un contesto di grandi cambiamenti dei mercati, delle filiere produttive e delle tecnologie, è stato siglato ad Agordo, nel bellunese, dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e dalle Rsu il nuovo contratto integrativo aziendale di Luxottica, che riguarda tutti i lavoratori degli stabilimenti di Agordo, Sedico, Cencenighe Agordino, Lauriano, Pederobba e Rovereto.

Temi portanti dell’accordo, la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e il benessere lavorativo, con al centro la sperimentazione del nuovo modello di orario che introduce 20 settimane lavorative a 4 giorni e 30 a 5 giorni. Nella settimana corta si lavorerà dal lunedì al giovedì, rimanendo a casa il venerdì, a parità di salario. La sperimentazione sarà avviata inizialmente su base volontaria in alcuni reparti di ogni stabilimento Luxottica e costantemente monitorata.
5 dei 20 venerdì liberi saranno scalati dai permessi retribuiti, mentre gli altri 15 saranno in carico all’azienda.

Attenzione ai giovani e stop al lavoro precario: come nel 2019, il nuovo accordo prevede la stabilizzazione a tempo indeterminato di 1.550 lavoratori in somministrazione e rilancia la staffetta generazionale. Ai lavoratori in uscita verrà concesso il part time per tre anni con contributi pieni. La novità sta nel fatto che i giovani che prenderanno il posto dei  pensionandi non saranno più assunti a tempo parziale, ma da subito a tempo pieno.
Sempre in tema di conciliazione, l’accordo prevede l’estensione dei permessi aggiuntivi per l’inserimento dei bambini a scuola: se il precedente integrativo prevedeva 5 giorni in più rispetto a quanto previsto dalla legge, solo per l’inserimento al nido, il nuovo accordo li prevede anche per l’inserimento alla scuola materna. Allo stesso tempo, il permesso per paternità sarà svincolato dallo smaltimento dei permessi individuali. Facilitata in generale la procedura di gestione dei permessi individuali, con il preavviso per le richieste urgenti ridotto da 48 a 24 ore e la previsione di risposta a tutte le altre richieste da parte aziendale in una settimana.

Il nuovo accordo pone poi le basi per la costituzione del fondo sociale welfare per la conciliazione, un fondo ad hoc per il finanziamento di nuove misure di welfare a sostegno della conciliazione: un milione di euro per dare a lavoratori e lavoratrici risposte nuove e diverse per armonizzare la vita lavorativa con quella privata.

L’accordo sostiene poi il diritto allo studio dei lavoratori-studenti, estendendo il diritto dei tre giorni di permesso non solo per esami universitari ma anche per master, Its, istituti ottici e secondari digitali tecnologici e prevedendo ulteriori 24 ore su base annuale per favorire la gestione dello studente.

Aumentata anche la percentuale giornaliera (20% netto) del numero di lavoratori e lavoratrici che possono essere assenti dal posto di lavoro, escludendo da tale percentuale le assenze per maternità e quelle legate alla legge 104 superiori a tre mesi.
Estesa la banca ore solidale, che passa da 80 a 120 ore su base annua per assistenza grave per familiari e per se stessi. L’accordo prevede anche la costituzione di una commissione ad hoc con RSU-Azienda per facilitare, a chi ne facesse richiesta, i trasferimenti fra gli stabilimenti di Agordo, Sedico e Pederobba.

“Partendo dall’integrativo del 2019, che già rappresentava uno dei migliori accordi siglati a livello nazionale” commenta Milena Cesca della Femca Cisl Belluno Treviso, “la grande sfida quest’anno è stata quella di introdurre un orario di lavoro che sperimenta la settimana corta per liberare tempo: i lavoratori e le lavoratrici oggi alle aziende chiedono soprattutto tempo di vita e la vera sfida è di dimostrare che si può essere efficienti e produttivi lavorando meno ore. I giovani sono molto più dinamici, non sono più attaccati al posto fisso come un tempo, cambiano lavoro più spesso e vanno dove c’è più welfare e più flessibilità. Le aziende del territorio bellunese, per rimanere attrattive e fungere da baluardo contro lo spopolamento devono necessariamente affrontare le nuove sfide legate alla riorganizzazione del lavoro e mettere in campo sempre più azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro e il benessere dei propri dipendenti”.

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