Olimpiadi 2026, l'occasione sprecata: niente pista da bob a Cortina

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La nuova pista da bob di Cortina D’Ampezzo non verrà costruita. Per le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si dovrà cercare una soluzione all’estero. Lo ha comunicato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del Comitato Olimpico Internazionale a Mumbai, affermando di aver ricevuto indicazioni dal Governo che non c’era più l’intenzione di andare avanti con il progetto per la nuova pista. Da tempo non si riusciva a trovare una società che si occupasse del cantiere della pista di Cortina, visti gli elevati costi e i tempi ristretti, e si era discusso anche delle ricadute ambientali e sociali del progetto.

“Il Veneto chiederà che ci siano assegnate altre discipline dei Giochi, a Cortina si terranno le Olimpiadi” afferma il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, “e se non ci sarà più il bob, a questo punto dovremo ragionare su quante discipline delle Olimpiadi invernali 2026 si faranno a Cortina. Non è tutto mummificato” – ha concluso – “Vedo che c’è chi esulta perché il bob non c’è più a Cortina. Vorrà dire che qualcuno farà un sacrificio e ci daranno qualche disciplina olimpica al momento non prevista”.

Una pista da bob a Cortina esiste, ma in alcuni punti sarebbe dovuta essere rifatta per adeguarla agli standard attuali. Il bando per il cantiere prevedeva 807 giorni di lavoro, al momento mancano circa 830 giorni all’inizio delle Olimpiadi, ma la pista sarebbe dovuta essere finita almeno entro la fine di novembre del 2024 per i collaudi e le gare di prova. Nell’ultimo anno di cantiere avrebbero potuto essere completate le opere come le tribune, il centro stampa e gli spazi per gli atleti. Inizialmente la Regione Veneto e la fondazione Milano Cortina avevano previsto una spesa di 85 milioni di euro per la costruzione della pista, lo scorso anno i costi delle materie prime e dei materiali ha fatto aumentare nuovamente la spesa prevista tanto che, all’inizio di febbraio, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha detto che i costi sarebbero potuti arrivare anche a 120 milioni di euro.

«Veniamo infatti a sapere, a cose fatte, che il Governo ha ufficialmente annunciato la volontà di rinunciare alla realizzazione della pista di bob, slittino, skeleton e para-bob a Cortina per spostare le gare in una sede già esistente e funzionante fuori dall’Italia. Questa è una sconfitta per tutto il sistema Paese»; afferma in una nota il presidente di Confindustria veneto, Enrico Carraro . «Non ci meritiamo di essere visti come quelli che “non sono in grado di raggiungere l’obiettivo” nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l’Italia. Sono dispiaciuto che nemmeno “l’operoso” Nordest abbia compreso come la sfida su questo progetto andava oltre la semplice sfida sportiva. Non è un problema solo di Giochi Olimpici, ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica».

All’inizio dell’anno c’era già stato un cambio di programma per altre discipline. La fondazione Milano Cortina aveva deciso che le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi invernali del 2026 si terranno a Milano, alla fiera della zona nordoccidentale della città, tra i comuni di Rho e Pero, anche se inizialmente le gare erano previste a Baselga di Piné nell’Alta Valsugana, in provincia di Trento.

 

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