Il Csv adotta la realtà virtuale per far conoscere il mondo del volontariato

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Visori e joystick per visitare gli ambienti “virtuali” del Centro Servizio Volontariato (Csv) di Padova e Rovigo e conoscere, attraverso la voce dei suoi promotori, le principali opportunità di volontariato che si possono cogliere per diventare cittadini più attivi. Presentata in anteprima nel corso della Festa provinciale del volontariato in Prato della Valle di domenica primo ottobre, la proposta di realtà virtuale ha suscitato la curiosità di molte persone, che nel corso della giornata si sono cimentate in questa esperienza e che hanno potuto conoscere più da vicino alcuni dei servizi del Csv locale.

Tecnologia e volontariato

L’esperienza di realtà virtuale realizzata da Kudu srl Società Benefit è l’evoluzione del processo di digitalizzazione avviato 3 anni fa attraverso l’implementazione della piattaforma donativa sostieni.csvpadovarovigo.org, progetto pilota in Italia del Csv di Padova e Rovigo attraverso il quale è possibile sostenere uno o più progetti solidali, adottare un’associazione, lanciare campagne di raccolta o promuovere la buona pratica del volontariato aziendale.

Rivolta soprattutto alle fasce giovani, l’immersione virtuale permette di “entrare” al Csv e conoscere diverse possibilità di attivazione della donazione del proprio tempo, concetto attorno a cui ruota la costruzione del cofanetto solidale “Va’Buono”.

I numero del volontariato

Tornano a crescere i cittadini volontari, con un marcato aumento tra le fasce di giovani e giovanissimi. Nel 2022 la tendenza degli anni precedenti di calo del numero di cittadini impegnati in attività di volontariato ha iniziato ad invertirsi, guadagnando un punto percentuale (l’8,3% dei cittadini afferma di svolgere attività gratuite in associazioni di volontariato). Cresce anche la quota di coloro che riportano di svolgere tali attività al di fuori delle associazioni di volontariato che passa dal 2,1% del 2021 al 2,7% del 2022.

La ripresa della pratica volontaria nelle associazioni riguarda più o meno tutte le fasce di età, ma per alcune assume una crescita più accentuata. La fascia dei giovanissimi (14 – 17 anni) fa un balzo in avanti di 2,5 punti percentuali (dal 3,9 al 6,4%), quella dei 18 e 19enni passa dall’8,9 al 9,4, la 20-24 anni dall’8,9 al 9,2%. Arretra la fascia di età 25 – 34 anni (dall’8,1 al 7,5), sale dal 6,5% all’8,4% quella 35-44.

 

Andrea Fasulo

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