Buoni pasto elettronici, ecco come cambia la gestione

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“Rivoluzione” è la parola che più volte viene citata da APPE, nella presentazione sia del nuovo bando Consip (il B.P. 10), relativo ai buoni pasto elettronici delle pubbliche amministrazioni, sia della piattaforma messa a disposizione da Cibuspay per la gestione dei contratti di mensa.

Due modalità di erogare, da parte di baristi e ristoratori, il servizio sostitutivo di mensa, l’uno dedicato ai dipendenti pubblici e l’altro ai dipendenti delle aziende private.

«Effettivamente – conferma Matteo Toniolo, vice Presidente dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi – ci troviamo di fronte a un momento che definirei quasi storico per gli esercenti: da una lato, per la prima volta, vediamo le commissioni per l’accettazione dei buoni pasto che subiscono un crollo (calano di oltre due terzi) e, dall’altro lato, l’introduzione di tecnologie che ci permettono di attivare i contratti di mensa in modo pressoché immediato».

I buoni pasto Pellegrini

Per quanto riguarda i buoni pasto, il riferimento è al bando “B.P. 10” gestito da Consip secondo le nuove regole introdotte dalla legge di conversione del Decreto “Aiuti” e, in seguito, confermate dal nuovo Codice degli appalti. La nuova normativa stabilisce che la commissione applicata dalle ditte emettitrici verso gli esercenti non possa essere superiore al 5% del valore nominale del buono pasto e deve remunerare ogni eventuale servizio aggiuntivo offerto (comprese tutte le attività collegate al cosiddetto “ciclo passivo” necessarie per portare a buon fine il servizio sostitutivo di mensa).

Occorre sottolineare che tale risultato è stato ottenuto grazie alla pressante azione attuata negli anni da FIPE, culminata nello “sciopero dei buoni pasto” del 15 giugno 2022, giornata nella quale migliaia di imprese hanno rifiutato di accettare i ticket come segno di protesta per le insostenibili condizioni economiche.

Il “lotto 3” che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, per un totale di oltre 56 milioni di euro di buoni acquistabili dalle pubbliche amministrazioni, è stato aggiudicato a Pellegrini SpA, storica azienda emettitrice di buoni pasto, ma già da decenni presente su svariati business dedicati all’offerta di soluzioni per le aziende e le sue persone: ristorazione collettiva, pulizia e servizi integrati, vending machine, fornitura di derrate alimentari e welfare aziendale.

«La nostra Divisione Welfare Solutions – dichiara Davide Scaramuzza, Direttore Divisione Welfare Solutions Pellegrini SpA – da tempo ha indirizzato i propri sforzi nell’integrazione di tecnologie e sistemi sempre più sicuri, protetti e fruibili, garantendo nuovi servizi e accrescendo quelli già esistenti come i tradizionali buoni pasto: essi vengono, infatti, emessi dalla Pellegrini con il preciso intento di dare valore a ogni componente coinvolto nella filiera (emettitore, soggetto acquirente, consumatore/utilizzatore, esercente e/o fornitore del servizio), evitando una spirale involutiva e disservizi che potrebbero comprometterne un uso efficiente e vantaggioso per tutti gli attori coinvolti».

«Già dalla fine del 2021 – prosegue – la Pellegrini ha avviato l’introduzione dei buoni pasto in plastica biocompostabile (a basso contenuto di PVC) contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e, grazie alla possibilità per gli esercenti di utilizzare il POS bancario abitualmente in dotazione, anche le emissioni di CO2».

I buoni elettronici Pellegrini sono accettati tramite il normale POS bancario, in virtù delle convenzioni sottoscritte dall’emettitrice con i sette principali gestori di terminali del mercato dei pagamenti elettronici. Per accettare i buoni Pellegrini, pertanto, non è necessario noleggiare o acquistare alcun nuovo dispositivo: un ulteriore importante passo avanti nell’efficientamento del processo di accettazione dei pagamenti.

Chi utilizzerà i buoni Consip Pellegrini

A partire dal mese di luglio (e progressivamente, in quanto prima si dovranno esaurire gli altri buoni già acquistati), i buoni Consip Pellegrini saranno utilizzati dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni: Camera di commercio, Comuni, Ulss, Università, ecc. È pertanto importante che gli esercenti si facciano trovare pronti per tempo, in grado di accettare fin da subito i “nuovi” buoni.

Grazie agli accordi esistenti da anni tra APPE e Pellegrini, è possibile per gli esercenti associati firmare l’addendum per poter accettare i buoni pasto Consip, se hanno già un contratto in essere con Pellegrini o firmare un nuovo contratto con Pellegrini, comprensivo di addendum Consip, se non hanno mai avuto rapporti commerciali con tale ditta emettitrice.

I contratti si possono firmare direttamente presso la sede APPE provinciale, presso l’ufficio distaccato di Este o presso il recapito settimanale di Bresseo di Teolo.

Il servizio di mensa aziendale diffusa

Importanti novità anche per quanto riguarda il servizio di “mensa diffusa”, reso dai pubblici esercizi a seguito della sottoscrizione di specifici contratti di con l’azienda datore di lavoro.

Grazie all’attività di “intermediazione digitale” svolta da Cibuspay, è possibile sottoscrivere e attivare tali contratti direttamente online, attraverso una app che mette in relazione azienda (datore di lavoro) e pubblici esercizi che possono erogare il servizio mensa.

Il sistema affianca il normale circuito dei buoni pasto e, nel pieno rispetto della vigente normativa fiscale e previdenziale, lo può sostituire, generando importanti benefici per datori di lavoro, lavoratori ed esercenti.

Per i datori di lavoro, il servizio è gratuito, semplice e il costo dei pasti è interamente detraibile e deducibile.

Per i lavoratori, scegliere l’esercizio dove pranzare e confermare il pagamento risulta semplice ed immediato, grazie all’app intuitiva da utilizzare.

Per l’esercente, la commissione richiesta è inferiore rispetto ai consueti circuiti dei buoni pasto, il pagamento è più veloce e la gestione è molto più semplice.

«Siamo partiti dal settore ristorativo – dichiara Nick Preda, Co-founder e CEO Cibuspay Srl – con l’obiettivo di inviare un forte segnale dal basso contro i costi enormi, diretti e indiretti, che i ristoranti dovevano affrontare: abbiamo sviluppato un’applicazione semplice ma estremamente efficace per semplificare ulteriormente la vita degli esercizi pubblici attraverso i contratti di somministrazione mensa digitali, che rappresentano un vantaggio concreto per tutti».

«Cibuspay – prosegue – è la soluzione che permette ai ristoranti di essere pagati ogni venerdì e di accettare nuovi clienti tramite il proprio smartphone, che genera automaticamente le fatture mensili per i contratti di mensa. Le commissioni applicate sono inferiori del 70% rispetto alla media nazionale».

A Padova una ventina di locali hanno già aderito a Cibuspay e il “circuito” si sta progressivamente diffondendo.

«Siamo entusiasti – conferma Preda – di accogliere nuovi aderenti che desiderano usufruire dei vantaggi offerti da Cibuspay e di collaborare con nuovi partner per ampliare la portata del nostro servizio».

L’iscrizione a Cibuspay è un processo autonomo e completamente online.

È inoltre prevista una promozione speciale per gli associati APPE, che permette loro di beneficiare di commissioni ancora più basse, per coloro che si registrano entro la fine di luglio 2023.

«Questa – conclude Preda – è un’opportunità da non perdere per i soci APPE che desiderano usufruire dei vantaggi del nostro servizio a condizioni ancora più vantaggiose».

Il meccanismo di funzionamento della piattaforma è immediato: l’esercente e il datore di lavoro si registrano, caricano i documenti aziendali (visura camerale, documento d’identità) e possono subito sottoscrivere i contratti di mensa diffusa. In questo modo, il servizio è fatturato con l’Iva al 4%, contro il normale 10% dei servizi di ristorazione, compresi quelli pagati con i buoni pasto.

Grazie al meccanismo della mensa, viene inoltre superato il limite di 8 euro giornalieri di spesa esente da contribuzione fiscale.

Anche in questo caso, gli uffici APPE sono a disposizione degli associati per qualsiasi informazione relativa all’attivazione del servizio, alla registrazione sulla piattaforma e alle modalità operative.

«Finalmente – chiosa Matteo Toniolo, vice Presidente APPE – grazie al lavoro svolto da FIPE, possiamo comunicare una buona notizia agli esercenti, dopo anni di proteste, segnalazioni e lamentele: si torna a quello che dovrebbe essere il regime normale e ordinario, con una commissione sostenibile, che permette agli esercenti di lavorare con un minimo di serenità, offrendo ai clienti un servizio di qualità».

«Non a caso – prosegue – una commissione del 4-5% è quella praticata negli altri paesi europei, come ad esempio la Francia, ed è la percentuale che nei primi anni di vita del buono pasto veniva richiesta a baristi e ristoratori, prima che il meccanismo prendesse una deriva incontrollata».

«Ora – conclude il rappresentante degli esercenti – dobbiamo batterci affinché questa percentuale diventi la norma anche per il settore privato, dove attualmente ci sono contratti molto penalizzanti: per questo, invito i colleghi esercenti a farli avere agli uffici APPE per una loro valutazione. Nel frattempo, è assolutamente da tenere in considerazione anche il servizio sostitutivo di mensa, veicolato e semplificato attraverso l’app Cibuspay».

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