Veneto, troppe auto fuori legge. Cna: «I nostri autoriparatori presidio di sicurezza»

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Nei giorni scorsi, solo nella provincia di Treviso, su 176mila auto transitate 10mila sono risultate fuori legge. Una notizia che preoccupa il settore degli autoriparatori in tutta la regione e che deve preoccupare ancor di più gli automobilisti ottemperanti che, visti i numeri, possono incorrere in incidenti con vetture non adeguatamente revisionate o addirittura prive di assicurazione.

L’età media del parco auto circolante in Veneto è di circa 12 anni per quanto riguarda le autovetture, e di circa 14,3 anni per i mezzi pesanti tra le 3,5 e le 16 tonnellate: in questo scenario è ancor più necessario un controllo accurato delle vetture circolanti. A questo scopo, il comparto degli autoriparatori funziona a pieno regime: solo nel mese di maggio sono stati revisionati 137.712 veicoli nei 900 centri attivi di revisione.

In Veneto operano circa 5.700 attività di autoriparazione: 3.700 meccatronici; 1.600 carrozzieri; 380 gommisti.

Gli artigiani del settore hanno fatto investimenti per essere in grado di garantire la sicurezza stradale, ma ciò nonostante – e lo dimostrano le recenti notizie apparse sui media – sono molti gli automobilisti inadempienti.

«Gli autoriparatori sono un presidio di sicurezza per un parco veicoli sempre più vetusto – commenta Sergio Schiavon, Presidente CNA Autoriparazione Veneto –. Oltre alla prudenza personale ed al rispetto delle regole del Codice della Strada, buona parte della sicurezza stradale è nelle mani delle imprese artigiane tra centri di revisione e autoriparatori; i primi in particolare sono soggetti privati che svolgono, per conto dello Stato, una funzione pubblica a garanzia della sicurezza stradale dei veicoli. Questa loro funzione richiede un quadro normativo chiaro, un assetto coerente ed economicamente sostenibile per le imprese, un’attività di controllo e supervisione che garantisca il rispetto delle regole.»

«Le Rc auto sono aumentate del 20% rispetto al 2022 – prosegue Schiavon – ma non è colpa degli autoriparatori come qualcuno vorrebbe far intendere. Tra i fattori che concorrono a comporre il costo dell’assicurazione vi sono altre voci non imputabili al nostro settore che non ha applicato aumenti in tali percentuali. Tra le cause dell’aumento c’è di sicuro l’inflazione e l’aumento del costo dei pezzi di ricambio.

Sosteniamo quindi la mozione presentata qualche settimana fa in Consiglio regionale del Veneto per garantire la libera concorrenza nel settore delle autoriparazioni. Non possiamo lavorare sottocosto o essere accusati di aumenti a doppia cifra delle Rc auto. Attraverso i controlli delle forze dell’ordine abbiamo visto come la situazione sia grave in un parco auto circolante che è vetusto. Noi lavoriamo tenendo ben presente l’obiettivo ultimo di garantire la sicurezza delle cittadine e dei cittadini.»

 

Ti potrebbe interessare