Decreto Superbonus, CNA Padova: «Irrisolto il nodo dei crediti incagliati, a rischio la liquidità di tante imprese»

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Dopo l’approvazione definitiva al Senato del Decreto 11/2023 che riguarda Superbonus e crediti fiscali CNA Padova si dice ancora preoccupata, soprattutto sul fronte del recupero dei crediti incagliati. Per la provincia di Padova si stima ad oggi un valore complessivo degli investimenti da Superbonus di oltre 1,1 miliardi di euro, con circa 8.800 asseverazioni depositate, di cui circa la metà da parte di proprietari di abitazioni unifamiliari, che da sole rappresentano mezzo miliardo di euro di investimenti.

«Il Decreto approvato ieri introduce alcune correzioni positive, che fanno chiarezza su diversi aspetti operativi» commenta Luca Montagnin, presidente di CNA Padova. «Non tutti i nodi sono però risolti: rimane, a quasi due mesi dall’annuncio dello stop al Superbonus, il problema legato ai crediti bloccati nei cassetti fiscali delle imprese. Su questo fronte urge una soluzione rapida, che non può essere demandata solo agli istituti di credito ma deve coinvolgere un acquirente pubblico. Lo Stato non può abbandonare le imprese che hanno anticipato ai clienti un beneficio economico previsto dalla legge. Bisogna fare in fretta, molte piccole aziende della filiera delle costruzioni sono senza liquidità, con conseguenze imprevedibili sul piano occupazionale».

Quanto vale il Superbonus in Veneto

Nel report di monitoraggio del mese di marzo ENEA certifica come il Veneto continui ad essere la seconda regione d’Italia per utilizzo del Superbonus, con poco meno di 50 mila asseverazioni depositate (12,5% del totale nazionale), per quasi 7 miliardi di euro di investimenti, di cui l’84% già realizzati. Sono dunque già state maturate detrazioni per oltre 5,6 miliardi di euro. Oltre 24 mila interventi, ad oggi, riguardano edifici unifamiliari, e più di 20 mila unità immobiliari funzionalmente indipendenti (ad esempio, bifamiliari e villette a schiera), realizzazioni in cui si concentrano le attività delle piccole imprese artigiane; i condomini (poco più di 3.500) rappresentano, in numero, una parte minoritaria degli interventi, ma ovviamente dai volumi economici più consistenti in termini relativi. L’investimento medio per i condomini è di poco inferiore ai 580 mila euro, 112 mila euro negli edifici unifamiliari e 95 mila nelle unità funzionalmente indipendenti.

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