Venezia, la Corte d'Appello ribalta la sentenza: Regione Veneto condannata per «abuso di precariato»

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Storica sentenza della Corte d’Appello di Venezia: Regione del Veneto condannata a risarcire 11 operai forestali per abuso di precariato per un importo complessivo che supera i 180 mila euro

La CUB – Confederazione Unitaria di Base – del Veneto ha promosso il ricorso davanti al Giudice del Lavoro con l’avvocato Francesco Brunello del foro di Padova, contestando l’illiceità dei contratti di assunzione dei forestali veneti strumentalmente identificati come stagionali.

La Corte d’Appello Sezione Lavoro con la sentenza n. 128/2023  ha giudicato illecita la reiterazione dei contratti a termine dei forestali veneti successivamente il trentaseiesimo mese di lavoro e ha condannato la Regione del Veneto a risarcire gli 11 ricorrenti per un importo complessivo che supera i 180 mila euro, più la refusione delle spese legali sostenute nel primo e secondo grado di giudizio.

Gli stagionali forestali dipendenti della Regione del Veneto lavoravano fino a 165 giornate l’anno rendendoli ostaggi di una serie potenzialmente illimitata di contratti a tempo determinato senza mai avere la certezza di un lavoro stabile e tutelato. Alcuni dei ricorrenti venivano assunti con contratti precari da oltre 15 anni.

Da evidenziare che, all’indomani della presentazione del nostro ricorso, la Regione del Veneto ha ceduto i servizi di prevenzione idraulico forestale all’ente regionale Avisp Veneto Agricoltura.

La CUB rivendica il coraggio di avere percorso questa vertenza legale sostenendone in toto le spese. La richiesta che presenteremo ora in Regione del Veneto e ad Avisp Veneto Agricoltura è che tutti i lavoratori precari dei servizi forestali regionali siano assunti a tempo indeterminato.  In dirittura di arrivo nelle prossime settimane c’è anche la sentenza della UE che condanna l’Italia per “ricorso abusivo a una successione di contratti a termine” .

La nota della Regione

«La gestione del personale operaio forestale, sia a tempo determinato che indeterminato, è stato in diretta gestione dalla Regione del Veneto fino al 31.12.2017,

mentre dal 01.01.2018 è stato preso in completa gestione dall’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura. Le assunzioni di personale operaio a tempo determinato per le attività di sistemazione idraulico-forestale avvenivano, nell’ambito della programmazione regionale degli interventi da realizzarsi sul territorio, secondo la disciplina prevista nel contratto integrativo regionale e tali assunzioni a termine erano giustificate dalla stagionalità ed erano funzionali alla realizzazione delle opere sulla base delle risorse effettivamente disponibili.

La sentenza n.128 del 6.3.2023 corte di appello di Venezia, che riforma la sentenza di primo grado, riconosce il diritto di 12 lavoratori, in relazione al periodo oggetto di vari contratti a termine rinnovati tra il 2008 e il 2017, al riconoscimento di 8 mensilità di retribuzione ciascuno. La Regione del Veneto valuterà se impugnare il provvedimento anche in forza delle conclusioni favorevoli cui era giunto il giudice di primo grado.

Al di là della specifica questione oggetto della citata sentenza, sul tema del personale operaio forestale, si evidenzia la sensibilità della Regione del Veneto allo specifico e peculiare comparto. A conferma, si rammenta che tra la Regione e le OO.SS. rappresentative è stato sottoscritto nel mese di febbraio 2022, all’unanimità, il nuovo Contratto Integrativo Regionale di Lavoro, con un impegno economico regionale per il triennio 2022-2024, includendo anche il rinnovato CCNL Nazionale, di oltre 2,6 milioni di euro destinati a Veneto Agricoltura, a copertura degli adeguamenti contrattuali riconosciuti al personale operaio forestale».

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