Estetisti e acconciatori, abusivismo in crescita: a Padova un'attività su quattro è irregolare

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È in grande difficoltà il settore dell’acconciatura e dell’estetica, a causa di una complessa ripresa post-pandemia e di costi energetici che nell’ultimo periodo sono alle stelle. E a peggiorare ulteriormente le cose ci pensa il grave fenomeno dell’abusivismo, che sembra affliggere in maniera particolare un comparto che in provincia di Padova consiste in 2.213 aziende con oltre 4.300 addetti.

A lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Padova che, attraverso le parole della presidente del sistema di categoria Benessere Beatrice Daniele, denuncia le irregolarità che infestano il settore: «Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi di Confartigianato, il nostro comparto è uno dei più colpiti dal fenomeno. Ammonta, infatti, al 27,6 la percentuale di attività irregolari che operano in questo ambito. Si tratta di dati preoccupanti per i tanti professionisti che lavorano rispettando le regole».

I saloni di acconciatura ed estetica devono rispettare innumerevoli norme e costi, specialmente per portarsi a livello con gli standard igienico-sanitari richiesti e la pandemia sarà stata di certo una sfida a dir poco complessa per molte attività. Pone l’accento esattamente su questo aspetto la stessa Daniele: «In questi anni difficili, abbiamo investito molto per poter lavorare in sicurezza, adeguandoci alle normative anti Covid 19. Non è stato facile, dopo le perdite subite nel corso dei lockdown, dover affrontare anche i rincari delle forniture elettriche».

E poi c’è il fenomeno dell’abusivismo, che minaccia l’equilibrio sistemico del comparto: «Dobbiamo continuare a subire la concorrenza sleale dei saloni con prezzi sottosoglia, che usano prodotti non conformi alle normative dell’Unione Europea, con norme igieniche scadenti e personale non adeguatamente formato. Poi ci sono acconciatori ed estetisti abusivi free lance che si spostano di casa in casa e sono più difficili da individuare per le autorità» è il commento della presidente Daniele. Il suo intervento si conclude infine con un appello diretto alle attività abusive: «Oggi ci sono modi per mettersi in regola con investimenti e rischi contenuti. Penso ad esempio all’affitto di poltrona o di cabina, un modo per dividere con altri professionisti i costi, lavorare nel pieno rispetto delle normative vigenti ed assicurare ai consumatori finali un servizio di qualità, svolto in piena sicurezza».

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