Addio a “Titta” Vaccari, storico patron di Nordica

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Il mondo degli sport invernali e l’ambiente dell’imprenditoria veneta piangono la scomparsa di Giovanni Battista Vaccari, per tutti “Titta”. Venuto a mancare all’età di 78 anni all’ospedale di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, lo storico patron di Nordica era malato da tempo.

L’azienda di Giavera del Montello, punto di riferimento per l’universo degli sport su neve, viene fondata nel 1939 e nel 1980 entra a far parte del gruppo Benetton, che lo cede al gruppo Tecnica nel 2003. Adriano e Oddone Vaccari furono i capostipiti di una dinastia che ha visto Giovanni Battista rivestire la carica di amministratore delegato fino al 1989.

Dalle origini nel commercio del pellame, gli scarponi da sci in cuoio cuciti a mano entrano in produzione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Celebre è “Astral Slalom”, lo scarpone ribattezzato dagli appassionati “Banana”, per il suo caratteristico colore giallo e che, negli anni ‘70 diventa un successo di mercato.

Nel 1999, Nordica “Dobermann” è il primo scarpone a includere i rivetti dei gambetti non allineati e viene utilizzato da atleti come Kjetil André Aamodt, Bode Miller, André Myhrer e Giuliano Razzoli.

“Titta” Vaccari lascia la moglie Mariangela e i figli Giulia e Mattia. Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il proprio cordoglio: «Titta ha scritto la storia dell’imprenditoria e dello sport. Ha reso possibile a tutti, sportivi e non, la conquista della montagna, facendo conoscere un mondo, fatto di meraviglie di pietra e neve, che altrimenti rischiava di rimanere sconosciuto e impraticabile. Con la sua scomparsa se ne va una parte della storia della nostra regione, una storia fatta di imprenditori visionari che hanno fatto conoscere il Veneto a livello internazionale.»

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