Superbonus tra blocco dei crediti e nuove regole, CNA Padova: «Molte imprese rischiano di fallire»

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Un mercato nel caos e un intero settore, quello delle costruzioni, paralizzato. È l’effetto dei crediti incagliati nell’ambito del Superbonus 110%, destinato a calare al 90% dopo l’approvazione del Decreto Aiuti Quater. Sulla carta ci sono ancora milioni da spendere per la riqualificazione delle case ma, nella realtà, i soldi risultano bloccati. CNA Padova lancia l’allarme: molte aziende hanno anticipato delle somme confidando sulla copertura delle banche attraverso la cessione del credito. E adesso rischiano sostanzialmente di fallire e di dover licenziare.

«Lo Stato ci ha obbligato a lavorare con strumenti come il Superbonus ed ora ci lascia alla deriva, nella più totale incertezza. In questo modo viene meno il rapporto di fiducia tra le imprese e lo Stato, ed è un segnale preoccupante» dichiara il presidente di CNA Padova Luca Montagnin «Non è possibile assistere a questi continui cambi di regole in corsa, fatti peraltro senza il minimo confronto con le associazioni di rappresentanza delle imprese. Senza chiarezza, e senza lo sblocco immediato dei crediti, molte imprese che operano secondo la legge potrebbero non farcela, lasciando campo libero a soggetti poco trasparenti».

Poste Italiane nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dell’acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi. Non solo perché sarebbe stato raggiunto il limite di acquisti indicato negli scorsi mesi, cioè nove miliardi di euro. Pesano anche le recenti sentenze della Cassazione: quest’ultima ha stabilito che l’Amministrazione finanziaria potrà sequestrare i crediti in caso di indagini su possibili frodi. Proprio nella cosiddetta “responsabilità solidale” CNA individua lo scoglio principale che ha indotto i vari intermediari finanziari a stoppare l’acquisizione dei crediti. Un altro problema è legato alla difficoltà di portare a termine i lavori: c’è tempo solo fino al 25 novembre per presentare le CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata), per poter ancora accedere alla misura per l’anno prossimo.

«Per le nostre aziende è un calvario» spiega Fabrizio Biancato, presidente della categoria costruzioni di CNA Padova. «I nostri associati vedono la situazione in modo molto negativo: c’è l’affanno di finire i lavori, ci sono i materiali che non arrivano e che hanno subito rincari fortissimi. Le piccole imprese avevano già sofferto per il Covid, ora il problema dei crediti che non si riesce a smaltire. Ci sono imprese con 200-300mila euro di crediti bloccati, molte rischiano di non riuscire a pagare i dipendenti o addirittura di fallire».

Per la provincia di Padova (sulla base del report ENEA) si stima ad oggi un valore complessivo degli investimenti da Superbonus di poco inferiore al miliardo di euro, con circa 7.300 asseverazioni depositate, di cui circa la metà da parte di proprietari di abitazioni unifamiliari, che da sole rappresentano oltre 411 milioni di euro di investimenti. Nel report di monitoraggio del mese di ottobre ENEA certifica come il Veneto continui ad essere la seconda regione d’Italia per utilizzo del Superbonus, con oltre 40 mila asseverazioni depositate (12,3% del totale nazionale), per circa di 5,4 miliardi di euro di investimenti, di cui il 74,5% già realizzati. Sono dunque già state maturate detrazioni per 4,4 miliardi di euro.

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