Logistica, oltre 4mila imprese e quasi 60mila assunzioni nel 2021. Il report di Veneto Lavoro

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Il settore della logistica ai raggi X, per verificarne l’evoluzione e monitorarne le criticità, spingendo per applicare standard di lavoro migliori degli attuali. È l’obiettivo del report “Il mercato del lavoro nella logistica in Veneto” realizzato dall’agenzia regionale Veneto Lavoro in collaborazione con L’Unità di Crisi della Regione del Veneto, nel contesto del Protocollo per il superamento delle criticità della filiera logistica, un tavolo che coinvolge tutti gli attori della filiera avviato il 25 ottobre 2021.

Dalla fotografia emerge che, nel 2021, le imprese del settore della logistica nella nostra regione erano 4.470 con 102.570 contratti in essere. Nel corso dello scorso anno le assunzioni sono state 59.600.

Su 102 mila contratti in essere, 23.635 appartengono ad aziende che, pur operando nel settore, non applicano i contratti della logistica. In pratica, un contratto su cinque non è regolare.

«La fotografia del settore della logistica che proponiamo è il primo risultato dell’accordo di programma sottoscritto un anno fa per affrontare le criticità del settore della logistica in Veneto – commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan –. Ne emerge un quadro che abbiamo analizzato insieme alle parti sociali firmatarie dell’accordo e che sarà base di partenza per affrontare le situazioni che riteniamo vadano verificate. Sarà un monitoraggio continuo con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e le imprese serie di un settore in continua crescita».

Il report è stato presentato alla presenza dei rappresentati di tutte le parti firmatarie dell’accordo: Michele Schiavinato per Confcommercio, Gino Gregnanin di UIL, Mirko Pizzolato e Nicola Comunello di Legacoop, Gianluca Bassiato di CNA, Alvise Zerbinati di Confartigianato, Riccardo Camporese di Cisl, Tiziana Basso di CGIL, William Beozzo di Confapi, Stefano Lupatin di Confcooperative e Gianluigi Satini di FAI.

Tutti hanno espresso il favore nell’aver collaborato ad un’attività che risulta indispensabile per sostenere la legalità nel complesso universo composto dalle imprese che rientrano nella logistica.

Non firmano l’accordo, ed è un’assenza che fa rumore, Confindustria e Federdistribuzione, ovvero le principali associazioni che rappresentano i grandi operatori della logistica e della grande distribuzione.

Tre tipi di aziende della logistica

La ricerca individua tre tipi di aziende: il gruppo A (23.635 contratti in essere) include le situazioni da monitorare ossia aziende della logistica che non applicano i contratti della logistica; il gruppo B (68.7320 contratti) lo standard della logistica e il gruppo C (10.215) gli “outlier strutturali”, ossia rapporti di lavoro non allineati (aziende non della logistica che applicano contratti della logistica).

«Questo è solo il risultato del primo monitoraggio di un settore altamente sensibile – ha puntualizzato Donazzan -. Abbiamo condiviso un metodo con tutte le parti che ringrazio, insieme alla Unità di Crisi Aziendali regionale, per l’impegno profuso. Metteremo a disposizione i nostri dati a tutti i soggetti istituzionali che lo richiederanno perché qui si tratta di un lavoro di prevenzione, non di risposta all’emotività della cronaca».

Una sintesi del report si può scaricare in pdf qui.

Nasce il Sistema Logistico Veneto

Sempre nella giornata di oggi è stato siglato un patto di collaborazione per la promozione e lo sviluppo del Sistema Logistico Veneto (SLV). A firmarlo i rappresentanti del porto di Venezia e Chioggia, degli interporti e degli aeroporti del Veneto a servizio del trasporto di merci e passeggeri, riuniti in Fiera a Padova alla presenza del vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti Regione Veneto Elisa De Berti.

All’incontro hanno partecipato Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Enrico Marchi, presidente del Gruppo SAVE, Franco Pasqualetti, presidente di Interporto Padova, Primo Vitaliano Bressanin, presidente Interporto Rovigo, Corrado Donà, amministratore delegato di Portogruaro Interporto e Matteo Gasparato, presidente di Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa.

Il sistema infrastrutturale del Veneto con i suoi 10.300 chilometri di strade, 1.850 di ferrovie e 135 Km dell’asta fluviale Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco (oltre ai 430 chilometri della Litoranea Veneta), movimenta nel complesso 71,4 milioni di tonnellate di merce e 20,3 milioni di passeggeri all’anno.

L’accordo si fonda sull’idea che in un contesto di grande competizione tra territori il poter puntare su un sistema infrastrutturale e logistico compatto rappresenti un valore aggiunto per gli investitori e per i clienti. E per fare questo è necessario lavorare per farsi conoscere come sistema, per costruire una rete e una pipeline di progetti da presentare a Bruxelles, per implementare azioni congiunte per la semplificazione delle procedure e la digitalizzazione della catena logistica. Le azioni potranno svilupparsi in sinergia tra più nodi attraverso la gestione diretta dei servizi, il coinvolgimento di operatori terzi, ovvero con la partecipazione in progetti cofinanziati dal settore pubblico.

All’interno dell’accordo un focus è dedicato allo sviluppo della mobilità passeggeri e prevede un coordinamento per il traffico crocieristico con l’implementazione del “flying and cruise” che mira a migliorare le connessioni tra aeroporto e le banchine portuali di Venezia e di Chioggia.

La sinergia tra le infrastrutture sarà fondamentale per accelerare la transizione energetica. I sottoscrittori del patto intendono coordinarsi per sviluppare carburanti alternativi per il trasporto al fine di ridurre le emissioni connesse alla mobilità e si propongono di condividere buone pratiche per l’efficientamento energetico dei nodi di trasporto.

I primi appuntamenti concreti già a partire dal 2023 con una presentazione congiunta dei progress dell’offerta logistica del Veneto presso i mercati di maggior interesse a partire dalla Baviera.

«La firma odierna è un’occasione storica per avviare una sinergia strategica tra nodi logistici che hanno sede nel territorio regionale ma la cui valenza va ben oltre e viene riconosciuta anche a livello europeo» dichiara Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Settentrionale.

«Il patto di collaborazione siglato oggi rappresenta un’importante piattaforma che porterà all’attivazione di nuove sinergie tra operatori del sistema logistico veneto, a tutto vantaggio della competitività dell’economia regionale» afferma Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save.

«È un momento importante di coesione fra le strutture logistiche venete che permetterà di affrontare con determinazione le prossime sfide di mercato. Uniti si vince» dichiara Franco Pasqualetti, presidente di Interporto Padova Spa.

«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di sviluppo di sinergie e di coordinamento tra attori logistici a livello regionale – aggiunge Corrado Donà, amministratore delegato di Portogruaro Interporto S.p.A –, dove ognuno potrà giocare un ruolo specifico a beneficio dell’intero sistema: l’Interporto di Portogruaro farà la sua parte per intermediare i traffici da e per i Paesi dell’est Europa e come retro porto per i traffici marittimi e siderurgici, in virtù della collocazione geografica nella parte più a est del Veneto Orientale».

«Un patto strategico territoriale Veneto per lo sviluppo intermodale attraverso una logistica evoluta ed ecosostenibile, integrato a livello internazionale dove ogni soggetto opera in collaborazione e scambio con i soggetti partner» spiega Primo Vitaliano Bressanin, il presidente di Interporto di Rovigo S.p.a.

«La firma odierna rappresenta un punto di ripartenza nelle attività congiunte degli stakeholder veneti» afferma Matteo Gasparato, presidente di Consorzio ZAI – Presidente Interporto Quadrante Europa.

«Il patto sancito oggi rappresenta un altro fondamentale tassello delle azioni avviate dal Piano Regionale dei Trasporti approvato nel luglio 2020 – commenta la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti –. Questa è una testimonianza di come sia determinante una gestione sinergica delle competenze e una pianificazione condivisa delle infrastrutture necessarie allo sviluppo economico e alla tutela del nostro patrimonio territoriale».

Foto Shutterstock

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