Verona, l'ex inceneritore di Ca' del Bue produrrà biometano

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L’ex inceneritore di Ca’ del Bue, in provincia di Verona, diverrà un impianto in cui produrre biometano entro gennaio 2023. Ad annunciarlo è stato Stefano Casali, presidente della multiutility Agsm-Aim.

La struttura, che si trova tra i comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio, è stata protagonista di diverse polemiche e anche di vicende giudiziarie. Negli anni si era sentito parlare di tanti progetti, ma nessuno era mai veramente andato in porto. Da gennaio, però, diventerà un importante punto di riferimento per la produzione di carburante green che – ha detto lo stesso Casali a Tgr Veneto, potrà essere utilizzato per far circolare i mezzi di trasporto pubblico. Il biometano sarà prodotto a partire dal rifiuto umido che viene differenziato. Si parla, inizialmente, di una produzione pari a 3 milioni di metri cubi di carburante, ma che dovrebbe aumentare fino al raddoppio.

Ciò che ha fatto la differenza è stato lo snellimento dell’organigramma di Agsm-Aim: «siamo passati da dieci a sei società – ha detto Casali al quotidiano L’Arena – di cui una, con due consiglieri ed un manager, dedicata all’ambiente». È infatti sempre più importante puntare sulle energie rinnovabili e in questa direzione si sta muovendo Agsm-Aim, che prevede un investimento di 600 milioni entro il 2024.

In futuro, non si esclude l’ampliamento del complesso per la produzione di energia rinnovabile di altri tipi. Infatti, gli spazi intorno a Ca’ del Bue potrebbero prestarsi alla costruzione di parchi eolici. «Stiamo dialogando con la Soprintendenza – ha detto sempre Casali – ottimamente sul piano dei rapporti e nel pieno rispetto reciproco, per capire come sia possibile procedere, seguendo comunque la logica della massima tutela dei luoghi».

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