Veneto passione pizza: nuove aperture in crescita del 20% in due anni

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Il biennio 2019-2021 vede un boom di nuove aperture di ristoranti-pizzerie e pizzerie d’asporto. Un’indagine CNA agroalimentare evidenzia che le attività di ristorazione legate alla pizza non hanno risentito della pandemia, anzi ne sono uscite rinforzate. Nel Nordest si registra un +28% di nuove attività legate al prodotto tradizionale italiano. In Veneto hanno visto la luce 1.268 nuove attività con un aumento del 20,2%.

La pandemia ha duramente colpito il settore ristorazione che ha visto molti suoi esponenti costretti a chiudere. Cosa invece non successa per le attività che producono o distribuiscono pizza: panetterie, gastronomie pizzerie, rosticcerie pizzerie, pizzerie da asporto, bar pizzerie, ristoranti-pizzeria.

La pizza si è affermata come simbolo del Made in Italy ed è andata ad affiancarsi come piatto tipico alle ricette tradizionali regionali lungo tutta la Penisola.

Il prodotto è apprezzato soprattutto al Nord. In Veneto hanno visto la luce 1.268 nuove attività con un aumento del 20,2%. Positivo anche il bilancio in Friuli-Venezia Giulia con 645 nuove aperture corrispondenti ad un +59,8%. In Trentino-Alto Adige 562 locali di recente nascita valgono un +39,5%. Complessivamente sono oltre 11 mila gli esercizi correlati alla pizza nel Nordest, corrispondenti al 6,2% di tutte le attività presenti in Italia. Dato senza dubbio positivo ma, se relazionato con densità per abitante, vede ancora possibilità di crescita. Infatti, le tre regioni si posizionano in fondo a questa classifica. La media nazionale vede un’attività ogni 485 mentre in Veneto sale a 643, in Trentino-Alto Adige a 543 ed in Friuli-Venezia Giulia a ben 695.

Il report di CNA si concentra principalmente su ristoranti-pizzeria e pizzerie d’asporto, mostrando il cambiamento delle abitudini degli italiani a causa della pandemia. Lo smart working e le restrizioni sanitarie hanno dato una forte spinta soprattutto alle attività d’asporto o che implementano la consegna a domicilio, con quasi 800 nuove aperture nel Triveneto.

«Il momento storico e la congiuntura economica eccezionale che abbiamo vissuto negli ultimi due ha ovviamente determinato un radicale mutamento nelle abitudini alimentare degli italiani. La forzata chiusura ha dato enorme impulso alle attività per asporto che ne sono uscite rafforzate», spiega Matteo Ribon Segretario CNA Veneto «a due anni di distanza, nonostante la pandemia non sia ancora dietro le nostre spalle e in attesa dell’autunno, urge una riflessione sull’intero comparto per capire se questi dati in aumento siano da classificare come un fenomeno transitorio o se sia davvero necessario ripensare l’offerta in toto per quanto riguarda la ristorazione. Un momento economico che richiede pianificazione, sostegno e programmazione per poter approntare solide politiche di sviluppo e trasformazione nel prossimo futuro, evitando inutili e dannose concorrenze al ribasso.»

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