Caro energia, la richiesta di Confartigianato: «Serve lo sconto in bolletta»

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«Il problema principale per le 126mila imprese artigiane oggi? L’enorme aumento dei costi energetici e delle materie prime. Iniziato ancor prima della crisi legata alla guerra in Ucraina, ha raggiunto livelli insopportabili e soprattutto non ci sono prospettive di risoluzione a breve termine. Uno scenario che mette a rischio la continuità aziendale di molte aziende per le quali chiediamo massimo sostegno alle istituzioni». La denuncia arriva da Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che mette sul piatto anche un impietoso raffronto con i diretti concorrenti europei: “le nostre imprese che già prima della pandemia pagavano il prezzo dell’energia elettrica più alto d’Europa, nel secondo semestre 2021, hanno subito aumenti dell’elettricità pari al +23,8%, a fronte del +2,1% di Francia e Germania. Siamo di fronte ad una emergenza, i rincari di elettricità e gas, che va affrontata subito sia con scelte concertate a livello europeo sia con misure nazionali”.

Sul fronte europeo, Confartigianato Imprese Veneto in totale intesa con la Confederazione nazionale, ritiene indispensabile giungere rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e, a livello italiano, sollecita interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari energetici sulle micro e piccole imprese.

«Apprezzabile lo sforzo del Governo con il nuovo Decreto Energia, tradotto nel mantenimento dell’aliquota IVA ridotta e l’azzeramento degli oneri generali di sistema sia per elettricità che per gas, anche per il terzo trimestre 2022, richieste invocate dalla nostra Confederazione -prosegue Boschetto- ma chiediamo più concretezza di applicazione delle misure già contenute nelle ultime leggi promulgate. Nonostante lo sforzo di tradurre le norme in calcoli semplici da parte dell’Agenzia delle Entrate, ad oggi, per le nostre imprese non gasivore né energivore, calcolare i crediti d’imposta spettanti è ancora un rebus. Per semplificare il calcolo del credito d’imposta, Confartigianato propone che, nel caso di stesso fornitore di energia tra i primi due trimestri del 2019 e i primi due trimestri del 2022, sia il venditore stesso a fornire i dati utili a determinare il contributo straordinario, favorendo la cessione diretta di quest’ultimo da impresa a fornitore di energia. Inoltre, -conclude Boschetto- sollecitiamo l’estensione del credito d’imposta in parola, anche per il primo trimestre 2022. Non chiediamo l’impossibile -conclude Boschetto- ma una agevole traduzione in fatti delle misure già pensate e concesse dal Governo per sostenere imprese e occupazione».

 

Andrea Fasulo

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