Veronafiere, approvato bilancio da 73 milioni. Federico Bricolo nominato presidente

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L’Assemblea dei Soci di Veronafiere Spa ha approvato all’unanimità il bilancio al 31 dicembre 2021. I risultati consuntivi 2021 a livello di Gruppo mostrano un fatturato a 73,6 milioni di euro (senza i contributi il fatturato sarebbe stato di 42,4 milioni di euro con un incremento del 14% sul 2020), con un EBITDA positivo per 18 milioni di euro, principalmente riconducibile alla ripresa del business nel secondo semestre oltre che ai contributi ricevuti nell’esercizio, e un risultato netto di Gruppo pari a 4,2 milioni di euro.

Questi risultati, oltre all’aumento di capitale e all’incasso dei contributi, hanno consentito di riportare la posizione finanziaria netta “area di confort con i principali indicatori finanziari rientrati nella normalità”. Si tratta di un consuntivo che riflette ancora l’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto anche nel 2021, causando un blocco quasi completo dell’attività fieristica per tutto il primo semestre.

Il DPCM emanato dal Governo ha dato il via libera, infatti, alle fiere nazionali e internazionali dal 15 giugno dello scorso anno e Veronafiere Spa è stato il primo operatore fieristico italiano a riaprire gli eventi nello stesso mese, il 18 con MotorBike Expo Special Edition, il 19 con Vinitaly OperaWine, il 20 con la Vinitaly Preview e il 21 con la conclusione del Concorso internazionale Sol d’Oro. Il secondo semestre ha visto invece il ritorno in presenza di Marmomac, di Fieracavalli su due weekend, di ArtVerona e Job&Orienta e una edizione speciale di Vinitaly a ottobre.

L’attività convegnistica congressuale è stata consentita dall’1 luglio 2021 e il 2 e 3 del mese si è svolta Innovabiomed, mostra convegno dedicata alla innovazione nel settore biomedicale. Le restrizioni per l’emergenza sanitaria hanno permesso nel 2021 lo svolgimento regolare in presenza di 33 eventi dei quali 26 organizzati nel quartiere fieristico di Veronafiere, 2 alle Gallerie Mercatali (di proprietà della Fiera di Verona) e 5 all’estero in quattro paesi: Cina, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti d’America.

Maurizio Danese, presidente uscente di Veronafiere, nel corso dell’Assemblea ha sottolineato: «Dopo la trasformazione in società per azioni nel febbraio del 2017, la ricapitalizzazione di 30 milioni di euro dello scorso anno e, grazie al grande lavoro fatto da AEFI con il Governo e i Ministeri preposti, l’arrivo di 31,2 milioni di euro di ristori a livello di Gruppo a copertura delle perdite subite per la pandemia, con la revisione dello Statuto a febbraio del 2022 è stato completato l’iter per rafforzare ulteriormente il posizionamento di Veronafiere sul mercato. La trasformazione in società per azioni, l’aumento di capitale e la modifica dello Statuto, erano alcune delle attività definite con i Soci nel documento programmatico per il mio mandato di Presidente, iniziato nell’autunno del 2015 e che termina oggi, dopo un rinnovo, come da prassi con l’approvazione del bilancio 2021. Nel mezzo, due anni difficilissimi – 2020 e 2021 – per l’intero comparto fieristico, duramente impattato dalla pandemia, caratterizzati da prolungate chiusure – 8 mesi nel 2020 e 6 mesi nel 2021 – che hanno messo in crisi il settore con perdite del fatturato tra l’80 e il 100%, a cui si aggiungono quelle delle filiere collegate, allestitori e congressuale in primis, e l’indotto generato, diretto e indiretto. Nel febbraio del 2021 Veronafiere aveva già elaborato un piano per la ripartenza dell’attività nel periodo 2021-2024. Un piano che ha rinnovato le ambizioni di crescita aziendali, creato le condizioni per un graduale ritorno alla redditività e ripristinato la solidità della struttura finanziaria del Gruppo. L’aumento di capitale, a cui i soci hanno aderito all’unanimità, consente di attuare il Piano di azione per la ripartenza che ha previsto un 2021 di transizione per uscire dall’emergenza Covid, agganciare la ripresa nel 2022, con una previsione di bilancio 2022 a livelli pre-pandemia e superiore alle attese».

Per Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: «I risultati del 2021 sono frutto anche di una forte focalizzazione sulla riprogettazione, anche innovativa, delle manifestazioni e di tutti i prodotti in portafoglio con una attenta gestione dei costi. Nel 2022 siamo ripartiti nonostante lo stop and go dei primi due mesi con tutte le rassegne previste in calendario e puntando attraverso il Piano per la ripartenza sul rilancio e sul rafforzamento dei prodotti “core” del Gruppo Veronafiere, sull’accelerazione dei processi di digitalizzazione e di internazionalizzazione, sulla realizzazione di nuove efficienze e sinergie con particolare riguardo a nuove competenze e open innovation». Nella seduta odierna, l’Assemblea dei soci ha provveduto anche al rinnovo del consiglio di amministrazione e alla nomina del presidente e dei vicepresidenti (vedi comunicato dedicato).

Veronafiere, Federico Bricolo nominato presidente

Federico Bricolo è il nuovo presidente di Veronafiere SpA per il triennio 2022- 2025. L’elezione è avvenuta oggi nel corso dell’Assemblea dei Soci che, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2021 del Gruppo Veronafiere, ha provveduto anche a eleggere i sette membri del nuovo Consiglio di Amministrazione, secondo quanto previsto dallo statuto approvato il 18 febbraio scorso, e i due vicepresidenti.

Oltre a Federico Bricolo, il Consiglio di Amministrazione è composto da: Romano Artoni, nominato vicepresidente, già consigliere della società fieristica dal 2017 e vicepresidente dal 2017 al 2019 e presidente di UniT, società informatica del Gruppo Unicredit; Maurizio Danese, alla guida di Veronafiere SpA dal 2015 e per due mandati, presidente AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere italiane) e vice presidente Pregis SpA; Matteo Gelmetti, confermato vicepresidente e vicepresidente PTSCLAS SpA; Alberto Segafredo, Ad di Ven-to, analista finanziario e membro del Comitato finanza di Fondazione Cariverona; Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona; Mario Veronesi, presidente del Gruppo Veronesi SpA.

«Lascio la presidenza di una fiera che oggi si presenta sul mercato totalmente rinnovata nella forma e negli obiettivi – commenta Maurizio Danese – e per questo ringrazio il management, tutta la squadra operativa e i Soci che, in questi due mandati, non mi hanno fatto mancare fiducia e sostegno. A partire dalla prima grande sfida della trasformazione della fiera in società per azioni lanciata al mio insediamento nel 2015 e concretizzata tra novembre 2016 e febbraio 2017. Il bilancio 2021 approvato oggi – prosegue Danese – ci restituisce una fotografia economico-finanziaria di un Gruppo fieristico che, grazie all’aumento di capitale di 30 milioni di euro sottoscritto da tutti i Soci e ai 31,2 milioni di euro di ristori ricevuti dal Governo su istanza di Aefi, può finalmente voltare le spalle alla crisi registrata negli ultimi due anni, la più grave dalla sua costituzione. Sono certo che il nuovo presidente, Federico Bricolo, saprà guidare Veronafiere verso traguardi sempre più competitivi in Italia e all’estero. Nonostante lo scenario globale sia profondamente mutato – conclude Maurizio Danese –, la fiera di Verona si conferma asset strategico per la promozione delle principali filiere del made in Italy rappresentate nelle 70 manifestazioni organizzate direttamente in quartiere e nelle 20 nei principali mercati della domanda».

«Ringrazio il presidente uscente Maurizio Danese per gli importanti risultati raggiunti e per aver guidato la Fiera con fermezza, coraggio e innegabile capacità imprenditoriale anche nei momenti di massima difficoltà; così come il direttore generale, Giovanni Mantovani, i dirigenti e tutti i dipendenti per il grande impegno profuso in un periodo molto complesso – dichiara Federico Bricolo, da oggi presidente di Veronafiere SpA – . La sua conferma in CdA, unitamente a quella di Matteo Gelmetti, garantisce la continuità aziendale. Raccolgo un testimone importante e oltremodo sfidante sotto il profilo della competitività della quarta industria fieristica italiana, dell’internazionalità delle manifestazioni a marchio Veronafiere e delle potenzialità di una società divenuta nel tempo un vero e proprio brand di promozione nel mercato globale. Consolidamento e crescita di Veronafiere, oltre a innovazione e rinnovamento, saranno al centro del mio mandato e dell’azione del Consiglio di Amministrazione di alto profilo eletto oggi dai Soci, ai quali esprimo riconoscenza per l’incarico affidatomi».

Federico Bricolo dal luglio 2020 è Consigliere di Amministrazione dell’Aeroporto Catullo della città scaligera. Veronese, classe 1966, Bricolo ha alle spalle una lunga carriera nelle Istituzioni, che lo ha portato a ricoprire incarichi di primo piano sia nell’ambito del Governo, come Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, che del Parlamento. Alla Camera dei Deputati, Bricolo è stato Segretario della Commissione bicamerale d’inchiesta Antimafia, membro della Commissione Giustizia, della Commissione Difesa, di quella Ambiente e Lavori pubblici nonché Vicepresidente del Gruppo parlamentare della Lega Nord. Al Senato, ha ricoperto l’incarico di Presidente del Gruppo dei Senatori della Lega Nord, è stato membro della Commissione Affari Esteri-Emigrazione e della Commissione di vigilanza sulla RAI. Ha ricoperto anche incarichi in organismi internazionali: ha fatto parte della delegazione all’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ed è stato Vicepresidente delle delegazioni presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e dell’Unione dell’Europa Occidentale. Da parlamentare ha partecipato anche a diverse missioni all’estero incontrando Rappresentanti di governo e diplomatici, dagli USA all’Afghanistan. Ha ricoperto per cinque anni il ruolo di Presidente del CDA di Editoriale Nord e successivamente è stato Responsabile della Segreteria politica e dell’Ufficio legislativo della Lega Nord.

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