Pnrr, in arrivo 31 milioni per il rilancio di 9 borghi veneti

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Come previsto dal piano di riparto delle risorse del Pnrr, in Veneto andranno 31 milioni e 145mila euro finalizzati alla realizzazione di progetti in una ventina di piccoli comuni della regione. Il grande successo della misura è testimoniato dalle 89 istanze, per un impegno complessivo di 145 milioni di euro, inviate dal Veneto alla commissione istituita presso il Ministero della Cultura che dovrà esprimere una valutazione entro la fine del mese di maggio.

Ogni Comune ha dovuto individuare interventi integrati finalizzati al contrasto dell’esodo demografico e alla rivitalizzazione del proprio tessuto socio-economico grazie all’avvio di attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali. Infatti, con un successivo bando, verrà assegnato un ulteriore contributo alle imprese localizzate nei medesimi comuni oggetto dei progetti di rigenerazione per un ammontare di circa 800.000 euro a progetto.

In percentuale, è Belluno la provincia con il numero più alto di progetti presentati (30%); segue Vicenza (16%), Padova (14%), Verona e Rovigo a pari merito (13%), Treviso (12%) e chiude Venezia con solo il 2%.

Cescot Veneto, ente formativo della Confesercenti regionale, ha partecipato a 9 progetti distribuiti nei comuni bellunesi di Arsiè, Cibiana, Valle, Borca e Selva di Cadore, nel vicentino a Enego e Nove, a Villa Estense e a Cinto Euganeo insieme a Lozzo Atestino, nel padovano.

Flavio Convento, presidente Cescot Veneto,  ha spiegato: «Gli enti locali hanno dovuto affrontare un bando molto complesso ed è stato difficile gestirlo in poche settimane. Per questo li abbiamo affiancati e aiutati a trasformare le loro idee in progettualità. Nella valutazione del bando si assegna un punteggio molto alto a quelle progettualità che avevano già in essere accordi di collaborazione pubblico-privato. In questo caso, l’esperienza maturata con i Distretti del commercio è stata molto utile e ha consentito di attivare partenariati con il reale coinvolgimento di imprese e istituzioni locali».

Ogni progetto può usufruire di un finanziamento di 1,65 milioni di euro (che salgono a circa 2,5 sommando anche il contributo riservato alle imprese) il che rende le risorse sufficienti per circa 17 o 18 Comuni. Lecito quindi chiedersi cosa sarà dei progetti che non entreranno in graduatoria.

Per Maurizio Franceschi, direttore Confesercenti Veneto : «Il grande valore delle aree interne sta proprio in questa spinta dal basso, che spesso contiene pratiche innovative da valorizzare. La maturità e lo sforzo espressi da tanti piccolissimi Comuni necessita rispetto e va quindi trovato il modo di preservare tutta la progettualità espressa recuperando altre risorse ad esempio, all’interno  della SNAI ( Strategia nazionale aree interne) e la prossima programmazione 2021-27».

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