Infuenza Aviaria, in arrivo 20 milioni di euro per la aziende agricole colpite

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Il padovano Simone Menesello, presidente della sezione avicola nazionale di Confagricoltura, è entrato a far parte in rappresentanza dell’organizzazione agricola del tavolo tecnico istituito sull’emergenza aviaria dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali in sinergia con il ministero della Salute. E in questa veste ha chiesto urgentemente fondi per far fronte alla grave epidemia che sta mettendo in ginocchio le aziende agricole. Una richiesta alla quale la politica ha risposto compatta. È stato presentato infatti un emendamento alla Legge di bilancio, che porta la firma tra gli altri dei senatori veneti Paolo Tosato, Giampaolo Vallardi e Cristiano Zuliani, con la quale si chiede di istituire il Fondo per l’emergenza avicola di 20 milioni di euro spalmati tra 2022 e 2023.

«Siamo al fianco delle nostre aziende in questo momento difficile – sottolinea Menesello, titolare di un’azienda agricola a Lozzo Atestino di galline ovaiole -. Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione e siamo in contatto con le rappresentanze politiche di ogni livello per far presente la necessità di ottenere risarcimenti congrui e rapidi in modo da sostenere le aziende più colpite. L’emendamento presentato alla Legge di bilancio, su nostro input, prevede il finanziamento di un Fondo per l’emergenza avicola con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e 5 milioni di euro per l’anno 2023. È un emendamento che sta ottenendo il consenso di tutto l’arco parlamentare e che ci auguriamo venga approvato, ribadendo il fatto che i soldi non sono assolutamente sufficienti per colmare le perdite data la gravità della situazione. Auspichiamo che il Fondo, una volta costituito, possa essere rifinanziato a sostegno delle aziende colpite».

Nell’emendamento si chiede di istituire il Fondo «al fine di assicurare la realizzazione di interventi urgenti, diretti a fronteggiare le emergenze nel settore avicolo» e con l’obiettivo di «favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva a favore delle imprese agricole che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi, la cui attività è limitata o impedita dalle prescrizioni sanitarie adottate per impedire la diffusione della malattia». I soldi stanziati serviranno altresì per il «rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria».

Il settore avicunicolo a livello nazionale conta oltre 18.000 allevamenti, di cui un terzo professionali, con l’impiego di circa 38.000 addetti, per una produzione di carni bianche pari a 1,3 tonnellate annue. Il Veneto è la prima regione italiana con il 41 per cento della produzione nazionale di carni bianche e il 14 per cento delle imprese, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna.

Giacomo Porra

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