La scure dell'Irpef sulle tredicesime: in Veneto taglio di un miliardo di euro

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È ormai iniziato il conto alla rovescia che porta al Natale e alle feste. È quindi tempo anche di tredicesima, che i lavoratori dipendenti percepiranno a partire dal prossimo 1 dicembre. Ma, secondo l’ufficio studi della CGIA di Mestre (VE), chi farà maggiormente festa il prossimo periodo natalizio sarà l’erario.

Secondo le stime pubblicate il 20 novembre 2021, in Veneto circa 3 milioni di persone (1,2 milioni di pensionati e 1,7 milioni di lavoratori) percepiranno la tredicesima, per un ammontare lordo di circa 4,16 miliardi di euro. Se però a questo ammontare sottraiamo già la ritenuta Irpef, ecco che nelle tasche dei cittadini resteranno poco più di 3 miliardi netti. CGIA stima inoltre il totale che verrà speso in acquisti da parte dei veneti per queste festività: i circa 900 milioni previsti in consumi riportano il valore ai livelli pre-pandemia (2019), ben lontani però dai 2 miliardi circa che venivano spesi dai veneti prima della crisi finanziaria del 2008-2009. Bisogna inoltre aggiungere che, al giorno d’oggi, molti approfittano del Black Friday per acquistare in anticipo i regali di Natale ad un prezzo scontato. A pagare per questi cambiamenti nelle abitudini d’acquisto dei regali da parte dei consumatori, sono soprattutto le piccole imprese e i negozi di vicinato, mentre sembrano aver retto il colpo gli outlet e la grande distribuzione. Generi alimentari, giocattoli, libri/ebook, abbigliamento e prodotti per la cura della persona sono i regali più in voga, mentre rischiano di perdere ulteriore terreno i biglietti per spettacoli, viaggi o concerti.

In vista della decisione che dovrà prendere il Parlamento in merito a quale imposta destinare il taglio da 8 miliardi di euro, così come previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2022, l’Ufficio studi della CGIA non ha dubbi: la riduzione deve interessare l’Irpef e non l’Irap. Il taglio dell’Irpef, infatti, eleverebbe le buste paga e le pensioni degli italiani, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna. Destinare il taglio solo all’Irap, invece, premierebbe le grandi imprese, visto che negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell’imposta regionale sulle attività produttive è stato alleggerito significativamente. In Veneto, ricorda la CGIA, nel 2020 l’Irpef versata dai contribuenti della nostra regione è stata pari a 15,9 miliardi di euro. Di Irap, invece, le imprese venete hanno versato 1,37 miliardi di euro.

 

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