Banca Ifis: utile netto a 80,2 milioni, target raggiunto in anticipo. Rivista al rialzo la guidance

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Il Consiglio di amministrazione di Banca Ifis ha approvato i risultati dei primi 9 mesi del 2021 che vedono un utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a 80,2 milioni di euro in crescita a doppia cifra (+53,2%) rispetto ai 52,3 milioni di euro dello stesso periodo 2020.

La Banca rivede al rialzo la guidance per fine anno. «I risultati dei primi nove mesi confermano la capacità della Banca di presidiare con efficacia specifici business e di cogliere le opportunità offerte dal mercato in sensibile ripresa – spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis –. L’utile netto di periodo di pertinenza della Capogruppo, pari a 80,2 milioni di euro, va oltre le nostre aspettative; il risultato, calcolato al netto della PPA e delle plusvalenze straordinarie legate alla cessione dell’immobile milanese, è superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019 e di circa 5 volte quello del 2020. I ricavi industriali del periodo sono cresciuti a doppia cifra raggiungendo quota 449,2 milioni di euro, sostenuti dal nuovo mix del portafoglio commerciale e dalle ottime performance del Settore Npl. I ricavi, al netto della PPA (pari a 21,5 milioni di euro) hanno registrato il massimo storico. Il trend positivo di questi risultati ci porta a rivedere al rialzo la guidance per il 2021 e a stimare un margine di intermediazione compreso tra 570 e 590 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 90 e 100 milioni di euro».

In dettaglio:

  • Nei nove mesi i ricavi della Banca crescono a doppia cifra raggiungendo i 449,2 milioni di euro: il massimo storico, al netto della PPA, grazie a un vigoroso sviluppo di attività nel portafoglio commerciale e alle ottime performance del Settore Npl.
  • Utili in forte progressione, nonostante ulteriori accantonamenti prudenziali per assorbire lo scadere delle misure di sostegno pubbliche a fine anno.
  • Nel trimestre, record anno su anno dei recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati, che quasi elimina la stagionalità meno favorevole del terzo trimestre.
  • Raggiunto l’obiettivo annuo di acquisto di 3 miliardi di euro di portafogli Npl.
  • CET1 in crescita all’11,68% (11,29% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP dell’8,12%.
  • Segnali positivi arrivano dai crediti in moratoria: il 74% dei clienti ha ripreso regolarmente i pagamenti.
  • Prosegue il programma di digitalizzazione e sviluppo dei servizi business in ottica omnicanale.
  • Con l’adesione alla Net-Zero Banking Alliance, la Banca rafforza ulteriormente il proprio impegno a contribuire concretamente a un futuro più sostenibile e inclusivo.

Guidance 2021

Per il 2021 Banca Ifis alza le stime e prevede di raggiungere un utile netto tra i 90 e i 100 milioni di euro (era tra 80 e 90 milioni di euro il target comunicato il 5 agosto 2021) e ricavi tra i 570 e i 590 milioni di euro (era tra 540 e 560 milioni di euro la guidance comunicata il 5 agosto 2021).

La guidance è stata predisposta assumendo uno scenario in progressivo miglioramento, nessuno shock macroeconomico o pandemico e il continuativo supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica.

«Il Settore Commercial & Corporate Banking ha dimostrato di saper adattare rapidamente l’offerta alle esigenze di mercato, grazie alla combinazione di strategia commerciale ed efficienza operativa e tecnologica. Nei primi nove mesi dell’anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 252 milioni di euro (+38% rispetto ai 183 milioni di euro dei primi nove mesi 2020) a conferma della resilienza del portafoglio alla crisi. Il 2 novembre abbiamo finalizzato la nostra più grande acquisizione di Npl, rilevando da Cerberus 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati. L’operazione ha consentito di raggiungere in anticipo l’obiettivo di acquisto di portafogli Npl stimato per il 2021.La recente adesione della nostra Banca alla Net-Zero Banking Alliance rafforza ulteriormente il nostro impegno per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo e ci permetterà di contribuire fattivamente al raggiungimento dell’obiettivo comune di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050» spiega l’AD Frederik Geertman.

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