Superbonus 110%, affari per 558 milioni in Veneto. Più di noi solo in Lombardia

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In totale 4.629 edifici, 558,8 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione. Sono i numeri veneti del Superbonus 110%, resi noti dall’ultimo report dell’Enea e del ministero per la Transizione ecologica, aggiornato al 31 agosto 2021. A livello nazionale, le asseverazioni interessate all’incentivo sono 37.128, il totale del investimenti ammessi a detrazione ammonta a 5,685 miliardi di euro, mentre quelli relativi a lavori conclusi ammessi a detrazione sono pari a 3,9 miliardi circa. Dati che sono raddoppiati (+95%) in meno di 5 mesi.

“La spinta dei bonus è indiscutibile. Nel primo semestre 2021 il superbonus vale il 93,8% dell’incremento congiunturale negli investimenti in costruzioni (abitazioni). Ma non mancano le criticità –fa notare Roberto Bochetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto–. La prima è sui tempi. Bene la proroga del superbonus al 2023 decisa in Consiglio dei Ministri ma è il complesso dei bonus/detrazioni (facciate, ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni) che vanno fatti diventare strutturali. In Veneto solo il 6,6% degli edifici sono condomini ma già valgono il 29% degli invetimenti (oltre 528 mila euro l’importo medio dell’investimento) confermando che va dato loro tempo di approvare i lavori in assemblea. Se così non fosse, il rischio è che tutto questo si riduca a un fuoco di paglia, deleterio per le nostre imprese e inutile per la ripresa del settore. Non dimentichiamo poi il problema del rincaro dei prezzi delle materie prime: nei lavori pubblici abbiamo ottenuto una revisione dei prezzi dell’8% per le lavorazioni che rientrano nel rincaro, ma l’ambito privato resta escluso da questo piccolo beneficio”.

Sull’argomento, gli fa eco Thomas Fantin Presidente Federazione Costruzioni di Confartigianato Veneto: “I ponteggi e le materie prime scarseggiano e i loro prezzi sono alle stelle – ribadisce – I rincari sono arrivati a toccare in alcuni casi anche oltre il 100%. In particolare, a giugno 2021, i costi delle commodities non energetiche risultano in crescita del 39,1% su base annua, mentre le attese sui prezzi delle costruzioni ad agosto 2021 balzano ai massimi da settembre del 2004. L’attività di quasi un’impresa su dieci (9%) è ostacolata proprio dalla difficoltà di reperimento delle materie prime.

A tutto ciò si aggiunge il nodo della manodopera: “Mancano le figure professionali specializzate –sottolinea Fantin– Senza la forza lavoro adeguata e con tutto il personale già impiegato in altri incarichi, per le nostre imprese è impossibile accettare nuove commesse”. La difficoltà di reperimento del personale, a livello nazionale, ad agosto 2021 arriva al 44,5% delle entrate di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, oltre nove punti superiore al 35,3% di un anno prima e risultando ampiamente superiore al 39,7% della media degli operai specializzati. “Occorre fare un ragionamento insieme agli enti di formazione – conclude– Non solo in termini di numero e di adeguatezza dei corsi, ma anche per lavorare sotto l’aspetto culturale: il mestiere artigiano deve essere più valorizzato tra i giovani e le famiglie».

Dove si usa il Superbonus in Italia

ENEA ha registrato nel suo report più di 5 mila interventi legati al Superbonus nella sola Lombardia,  per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a 857.875.789,17 euro. Seconda regione è il Veneto (4.628 edifici interessati per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a 558.795.754,61 euro), terza il Lazio (3.704 edifici per per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a 560.125.884,44 euro).

Numeri che, in Veneto così come in Italia, dimostrano quanto gli incentivi fiscali stiano sostenendo la domanda di manutenzione degli immobili: nel secondo trimestre del 2021 la quota di consumatori che indicano certa o probabile una ristrutturazione della propria abitazione raggiunge il massimo storico del 22,9%.

Andrea Fasulo

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