Oscar Green Coldiretti, i sette premiati veneti

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Giovani talenti dell’agricoltura protagonisti della rivoluzione gentile dei campi. Insieme all’entusiasmo per il proprio lavoro mettono anche la grande responsabilità di essere imprenditori. Salutati dal Governatore del Veneto Luca Zaia, dal Sindaco Loris Dalla Costa e dal presidente regionale di Coldiretti Veneto Daniele Salvagno, gli ottanta concorrenti dell’Oscar Green hanno partecipato in Villa Godi Malinverni – prima dimora progettata dall’architetto Palladio – a Lugo di Vicenza alla finale che ha decretato i vincitori suddivisi in sei categorie: Campagna Amica, Sostenibilità e Transizione Ecologica, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Impresa Digitale.

La consegna dei premi è stata anticipata da un talk show moderato dalla giornalista Nicoletta Masetto sul tema: ”Il valore del bene terra nella transizione ecologica” su cui si sono confrontati il teologo Don Giorgio Bozza, l’assessore regionale istruzione e lavoro Elena Donazzan e la delegata nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati con ​il contributo a distanza di Catia Bastioli amministratore delegato di Novamont esperta di bioeconomia. “Suolo agricolo, una questione strategica – ha sottolineato Alex Vantini leader degli under 30 di Coldiretti Veneto – confermando che in sala, solo in questa occasione, ottanta candidati con una media di 20 ettari aziendali ne presidiano, almeno, 1600 circa”. Secondo i dati elaborati dal Programma di Sviluppo Rurale i 2mila neo imprenditori insediatisi durante il quinquennio di finanziamento hanno investito 300 mln di euro per migliorare le performance aziendali. In termini di dimensione economica emerge che le imprese agricole guidate in Veneto dagli under 40 sfiorano una dimensione economica pari a 250.000 euro, contro 80.000 euro della media italiana. Il divario, però, salendo per classi di età, diminuisce notevolmente, a significare che le realtà condotte da giovani sono più dinamiche. I relatori hanno ripreso il concetto della tutela del suolo e durante l’intervista hanno ribadito che un territorio coltivato, sicuro, è valore non solo estetico per la comunità e anche economia per le zone interne e sviluppo turistico.  “Sappiamo che per tutelare l’ambiente dobbiamo imboccare la strada della cosiddetta “transizione ecologica” – ha spiegato Don Bozza –  l’energia di cui abbiamo bisogno va reperita da fonti rinnovabili; non ci sono alternative. Questo passaggio, però, non è immediato e indolore. Infatti, come esseri umani tendiamo a scegliere la strada più breve e meno dispendiosa per raggiungere i nostri obiettivi, ma non sempre questa è anche la migliore. Alcune scelte a breve termine sembrano le più convenienti, anche sotto il profilo economico, ma nel tempo possono rivelarsi dispendiose e fallimentari. Dobbiamo evitare di cadere in quella “trappola morale” che ci obbliga a scegliere tra sviluppo e tutela dell’ambiente, lavoro e salute.  L’installazione di un impianto fotovoltaico su terreni agricoli, ad esempio, è certamente la scelta più economica per produrre energia rinnovabile, ma NON SEMPRE la migliore. Nessuno mette in dubbio l’utilità e l’importanza degli impianti fotovoltaici. Sembra, però, una contraddizione ricorrere ad una fonte di energia rinnovabile consumando un’altra risorsa non rinnovabile, il suolo. Infatti, quest’ultimo è una «risorsa limitata e non rinnovabile, è bene comune di fondamentale importanza per la qualità della vita delle generazioni attuali e future, per la salvaguardia della salute, per l’equilibrio ambientale e per la tutela degli ecosistemi naturali, nonché per la produzione agricola finalizzata non solo all’alimentazione ma anche ad una insostituibile funzione di salvaguardia del territorio”. “I fenomeni degradativi – collegati al cambiamento climatico – si stanno evolvendo ad un ritmo estremamente elevato a causa della pressione antropica e della nostra incapacità di capire la complessità e l’interdipendenza dei fenomeni naturali. Il tema del suolo è molto urgente dato che è una risorsa non rinnovabile – ha testimoniato Catia Bastioli alla guida da 24 anni di Novamont,  azienda leader dove si guarda alla chimica organica come un mondo da scoprire per nuove innovazioni di materiali e di processi chimici – per produrne dieci centimetri servono duemila anni, mentre per distruggerlo bastano pochissimi minuti –  estremamente complessa da creare, dato che contiene un’infinità di microrganismi in interazione tra loro, fondamentali per il mantenimento del ciclo dei nutrienti”. Un assist per Veronica Barbati che è entrata nel dibattito illustrando la mobilitazione che sta coinvolgendo tutti i giovani di Coldiretti da Nord a Sud dell’Italia.

Con la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” i giovani agricoltori di Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare nei fondi abbandonati, nelle zone industrialli obsolete e sui tetti delle strutture produttive anche rurali, il luogo idoneo all’installazione di pannelli solari per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. “L’Italia – ha evidenziato Veronica Barbati – possiede proprietà fondiarie non destinate all’agricoltura che potrebbero esseri messi a valore con il fotovoltaico, di chiediamo perché utilizzare gli appezzamenti fertile che già danno valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. Il BelPaese vanta 822 mila impianti fotovoltaici ma è fondamentale difendere la capacità produttiva alimentare italiana in cui la superficie agricola utilizzabile è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari negli ultimi 25 anni.  Sostegno alla formazione è stato dimostrato dall’Assessore regionale al lavoro e istruzione Elena Donazzan che nelle sue competenze ha sempre colto l’effervescenza del settore agricolo sviluppando corsi ad hoc e qualifiche professionali su misura ha detto: “Le sfide che stiamo vivendo richiedono la presenza di molta conoscenza, collaborazione e giovani smart. Altro aspetto essenziale è la necessità di mettere in rete le migliori energie sul fronte imprenditoriale partendo dalle start up più innovative, dalle esperienze più dinamiche. Per rispondere a questa necessità di interdisciplinarietà occorre disporre da un lato di giovani specializzati da inserire a tutti i livelli e dall’altro di un mondo imprenditoriale pronto, aperto al confronto”. Quella dell’agricoltura è una nuova generazione impegnata nel sociale, nella tutela dell’ambiente, per la conservazione del paesaggio, nella produzione di cibo nel rispetto delle tradizioni puntando sugli strumenti digitali, l’alta tecnologia. La gioventù dei campi è anche in prima linea nelle battaglie civili, di buon senso, per il bene della collettività, la salute e il benessere della società – ha esordito Nicola Finco Vice presidente del Consiglio Veneto aprendo la seconda parte del pomeriggio – la centralità dell’agricoltura è stata testimoniata nella fase dell’emergenza sanitaria come volano economico ed occupazionale. Un fenomeno che come amministrazione regionale seguiamo con attenzione promuovendo politiche per l’agroalimentare all’altezza del potenziale manifestato dagli operatori. Oltre ai vincitori sono stati proclamati anche i finalisti che rappresenteranno il Veneto nella sfida nazionale. L’ iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni, da Sergio Bassan uno dei maggiori concessionari John Deere in Italia e da BRD Biogas Refinery Development srl di Cittadella (PD).

 

I VINCITORI DELLA FINALE VENETA

CATEGORIA: CAMPAGNA AMICA

IL TEATRO EQUESTRE DI GIULIA CANIATO*

Giulia Caniato è una agri acrobata della provincia di Rovigo. Cresciuta in un contesto familiare rurale dove lo spettacolo equestre è tradizione da intere generazioni, durante la pandemia è stata obbligata al fermo dell’attività. Annullati i viaggi all’estero e le rassegne internazionali a causa del Covid, insieme ai genitori ha ridato vita ad un maneggio completamente chiuso. Le sue esibizioni hanno intrattenuto grandi e piccini durante la pandemia. Giulia e Giona Farm sono ancora tra le attrazioni del pubblico del Circo di Montecarlo, ma quel che è certo che la gente si è appassionato di questa arte vedendo da vicino la preparazione didattica e partecipando direttamente al progetto di Giulia di realizzare un teatro equestre per turisti e cittadini. Lo show in campagna non si è mai fermato.

*candidata finale nazionale

 

EX AEQUO

LA SERRA SPEZIALE DI MARCO BOZZATO

A ridosso del mare, lungo il litorale Adriatico, a Cavallino Tre Porti dove la terra sabbiosa dà gli ortaggi più gustosi, Marco Bozzato coltiva le verdure più ricercate dagli chef. Nella sua serra cresce il nasturzio per fare il wasabi,  il tagete dal sapore di liquirizia, la coclearia dei marinai,  il finocchietto nero che sa di anice, la melanzana verde, il pisello blu, la carota baby e tante altre piante aromatiche che danno ai piatti sapori particolari tanto da essere richieste dai cuochi stellati di tutto il mondo. Nella sua serra esotica la biodiversità locale è esaltata come rispettate sono le scelte alimentari dei consumatori che qui possono trovare anche i fiori edibili.

 

CATEGORIA: CREATIVITA’

PICATABARI: IL GELATO IN APE CAR DI SILVIA FERRO

Un nucleo famigliare numeroso, una zia alla guida e sette nipoti e cugini che insieme hanno rivoluzionato l’indirizzo zootecnico classico dell’azienda. Nell’alta padovana “i Ferro” si occupano di  90 ettari in tutto coltivati a cereali e pascoli per il nutrimento dei bovini e suini. Uno spaccio aziendale a kmzero dal produttore al consumatore per poter acquistare carne latte e formaggi. L’impegno di Silvia non si è fermato con l’emergenza sanitaria e grazie all’acquisto di uno storico ape car alla gamma della già nutrita offerta della fattoria “Rio Storto” si è aggiunto anche il gelato consegnato porta a porta alle famiglie in comode vaschette. Il servizio è itinerante e settimanale con la presenza nei mercati degli agricoltori. Sfrecciando tra le vie e le piazze il veicolo a tre ruote con la scritta “PicaTabari” porta la bontà e la genuinità ai consumatori che non sanno resistere a coppette e coni e neppure al sorriso della giovane imprenditrice.

 

CATEGORIA: FARE RETE

NUTRIMENTE L’ORTO DEL BENESSERE  DI ELISA BEVILACQUA E PAOLA CAMPANARO *

Il cibo è il miglior farmaco per la salute. Con il  progetto NUTRIMENTE e ORTO DEL BENESSERE le vicentine Paola Campanaro ed Elisa Bevilacqua hanno messo insieme agricoltori e nutrizionisti per sottolineare che mangiare locale, secondo stagione è cultura, educazione e soprattutto salutare. Il centro clinico “La Quercia” con le aziende agricole di Campagna Amica promuovono un progetto  è un progetto di positiva sinergia che parte da  una visione multidisciplinare dell’alimentazioine e dei rapporti in famiglia e tra le persone. Obiettivo valorizzare i benefici della nutrizione consapevole, educando alla scelta delle risorse del territorio in un abbraccio tra psicologia e agricoltura per promuovere corretti stili di vita ad ogni età.

*candidata finale nazionale

 

 CATEGORIA: IMPRESA DIGITALE

L’APP CHE CURA IL VIGNETO DI GIACOMO MANERA

L’intelligenza artificiale applicata alla cura delle viti. L’idea è del trevigiano Giacomo Manera che ha inventato una app in grado di riconoscere le malattie funginee del vigneto. Sensibilità e alta tecnologia permettono di riconoscere già dalle  prime fasi di manifestazione degli attacchi quando sono ancora in grado di essere recuperate. Lo strumento funziona  in maniera propria, non richiede una connessione internet (utile in zone con poca copertura) permette un rapido riscontro dei risultati e può essere condiviso in tutti i dispositivi che sono in grado di gestire modelli di intelligenza artificiale. Comporta benefici di tempistiche di lavori in campo e quindi una rapida risposta a possibili problemi, utile per tutti i tipi di agricoltori, poichè sono disponibili più tipologie in base al tipo di coltivazione.

 

CATEGORIA: SOSTENIBILITA’ E TRANSIZIONE ECOLOGICA

IL RISO DELLE MERAVIGLIE DI SILVIA TOVO

Mera (vegia) e cinque quante sono le sorelle. Silvia Tovo è una di loro. Insieme hanno dato vita al miglior Riso Carnaroli nel rispetto dell’intero ecosistema combinando i principi della tradizione alle innovazioni tecnologiche. In questa azienda si pratica l’agricoltura 4.0, un insieme di tecniche all’avanguardia per ottimizzare la qualità del raccolto. Si coltiva solo 100% Carnaroli Classico ai confini tra Verona e Mantova in una terra unica per caratteristiche geo-fisiche. Nasce così il primo riso Micro Natural® che viene fatto invecchiare per un anno ed essiccato a basse temperature con gas naturale. Il risultato è un riso di eccelsa qualità, apprezzato dai gourmet ed esperti culinari, valorizzato da un packaging emozionale e al 100% compostabile, senza il rilascio di alcuna microplastica nell’ambiente

 

CATEGORIA: NOI PER IL SOCIALE

DUMIA: COLTIVARE SOGNI NELLA CASA DEL SILENZIO

SIMONE SELLE

La Cooperativa Sociale “Dumia” nasce nel 1989 a Feltre, come comunità per persone con problemi di tossicodipendenza, da sempre attenta al rinserimento sociale attraverso il lavoro, da circa 3 anni ha iniziato ad occuparsi di agricoltura sociale, con lo scopo di costruire dei percorsi riabilitativi per gli utenti della Comunità e per soggetti svantaggiati del territorio. Dall’orto al frutteto le mani ancora generose degli ospiti raccolgono i prodotti da portare al mercato per i consumatori. Coltivare con metodo BIO e allevare sono pezzi di un sogno che ogni giorno diventa sempre più realtà.

 

MENZIONE SPECIALE

LA STALLA DI CABIANCA DARIO, FARO DELLA ZOOTECNIA REGIONALE

Una stalla 4.0 a stabulazione libera, con spazi dati al benessere, ovvero cuccette più ampie e zone di circolazione molto grandi, l’inserimento di un robot di mungitura, permettono agli animali di essere liberi di qualsiasi scelta durante il giorno: autonomi nel mangiare e bere addirittura mungersi in qualunque momento della giornata.

Il riconoscimento a Dario Cabianca va ad un’intera famiglia che ha investito nei valori tradizionali spingendo sulla strumentazione moderna affermandosi nel settore zootecnico come faro per le nuove generazioni.

Sempre a Dario la sala stampa assegna il primo premio per distintività, senso di appartenenza e presenza mediatica dai tanti contenuti comunicativi.

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