Vino, export in calo. Ma il Veneto è la quarta potenza mondiale

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Esportazioni in calo del 3,3% ma un valore complessivo che supera abbondantemente i due miliardi di euro (2,24). È il bilancio 2020 dell’export di vino veneto, una regione che nel settore si classifica addirittura al quarto posto mondiale dietro a Francia, Italia e Spagna, e davanti a due colossi ormai non più emergenti come Australia e Cile.  In estrema sintesi dal report «L’Export di vino veneto nel mondo. Anno 2020» (disponibile qui), esce un quadro rassicurante per le esportazioni della regione che rappresentano il 36% del valore dell’intero settore nazionale e che superano moltissimi Paesi. Rispetto al valore complessivo italiano, il Veneto nel 2020 ha sofferto maggiormente (-3,3% di fatturato a fronte di una calo nazionale del 2,4) sia per quanto riguarda gli incassi, appunto, che per i quantitativi esportati, arrivando «solo» a 737 milioni di chilogrammi con un calo del -1,5% rispetto al 2019, mentre il prezzo medio di vendita ha registrato una diminuzione fino a 3,03 euro/kg (-1,8%).

Cala l’export dei vini spumanti

Anche l’export di vini spumanti veneti ha patito lo scorso una leggera flessione. Infatti, dopo l’inesorabile forte ascesa delle vendite all’estero di questa tipologia di vino (per lo più Prosecco) registrata negli ultimi anni, nel 2020 è arrivata una leggera frenata, dovuta alla pandemia per Covid. I volumi di vini spumante esportati, pari a circa 2,33 milioni di ettolitri, sono calati del -2,4% rispetto all’anno precedente, mentre il fatturato complessivo del settore, pari a 841 milioni di euro, segna una perdita dell’8,6%. Anche il prezzo medio di vendita, pari a 3,61 euro/kg, cala del 6,3% rispetto al 2019.

Più stabile il mercato dei vini fermi

Si presenta invece più stabile il mercato estero dei vini fermi in bottiglia veneti, anche se si registra una diminuzione del -2,1% a fronte dei 1,27 miliardi di euro incassati, con i relativi volumi venduti che calano del -3% netto (3,9 milioni di ettolitri totali), mentre il prezzo medio è in lieve rialzo dello +0,9% (3,27 euro/l).

Usa, Germania Regno e Unito su tutti

Il nuovo report di Veneto Agricoltura conferma che, anche nel 2020, le vendite all’estero di vino veneto si sono accentrate per lo più in soli tre Paesi (pari al 53% del totale in valore), con gli Stati Uniti a farla da padrone con oltre 434 milioni di euro, seguiti a ruota da Germania (388 milioni di euro) e Regno Unito (358 milioni di euro). Questo scenario potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio in quanto una minima perturbazione dei mercati (per esempio, gli effetti della Brexit, i dazi doganali negli Usa o problematiche legate alla pandemia di Covid) potrebbe avere effetti devastanti per il vino veneto esportato in questi Paesi. Dal report di Veneto Agricoltura emergono anche molte altre interessanti considerazioni. Una su tutte: rispetto al 2011, il mercato Usa è cresciuto del +95,6% e britannico del +137,5%, mentre quello tedesco del +24,9%.

E nel 2021?

L’onda lunga della pandemia da Covid-19, come prevedibile, ha avuto conseguenze anche in questo inizio 2021. Il fatturato del comparto delle esportazioni di vino italiano, infatti, nei primi tre mesi dell’anno (ultimi dati disponibili) è sceso del -4,3% (1,44 miliardi di euro incassati), con il Veneto che perde addirittura il -6,8% (circa 500 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va detto però che queste variazioni negative sono basate sul raffronto tra un trimestre caratterizzato dalla crisi per la pandemia rispetto al primo trimestre 2020 in cui la crisi era appena all’inizio. Inoltre, si deve tener conto anche della caduta delle transazioni verso gli Stati Uniti, visto che gli importatori nel corso del primo trimestre 2020 effettuarono grandi scorte di vino, soprattutto italiano, per mettersi al riparo da eventuali imposizioni tariffarie: in pratica un eccesso di acquisti che di fatto ha falsato i consueti trend.

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