Edilizia sostenibile: a Padova nasce «UniZEB», il progetto di casa del futuro

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É stato inaugurato venerdì 2 luglio il cantiere di UniZEB, il primo Living Lab sugli Zero Energy Buildings (ZEB) dell’Università degli Studi di Padova, che sorgerà su un terreno della Scuola Edile di Padova, nella frazione di Camin. Si tratta di un edificio a zero consumo energetico, con una struttura in legno, che si propone come prototipo all’avanguardia in cui ricercatori e aziende potranno testare le soluzioni tecnologiche più innovative nel settore dell’edilizia.

Uno degli aspetti più peculiari del progetto consiste, infatti, nel monitorare le prestazioni delle diverse tecnologie adottate, grazie alla possibilità di ospitare i membri del team all’interno dell’edificio secondo periodi di residenza prestabiliti. La conclusione dei lavori, che per gli studenti dell’università patavina e della Scuola Edile costituiranno un’importante occasione di formazione, è prevista per i primi mesi del 2022.

Il progetto UniZEB

Il progetto è nato nel 2015 come laboratorio (ZEB LAB) su iniziativa di alcuni studenti dell’Università degli Studi di Padova. Oggi il team promotore è formato da trenta studenti e studentesse, provenienti da diversi ambiti: da Ingegneria a Psicologia, passando per Economia e Scienze della comunicazione. Per loro il progetto UniZEB è un’occasione per mettere in pratica le nozioni apprese sui banchi universitari mediante il supporto di un gruppo di docenti. UniZEB attualmente vede l’adesione di 4 dipartimenti universitari (DII, DICEA, FISPPA, DSEA), le partnership di Scuola Edile di Padova, Comune di Padova, ANCE Padova e Spisal dell’Ulss 6 Euganea e il patrocinio degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Padova. Il progetto coinvolge anche oltre trenta aziende che hanno scelto di sostenerlo e che hanno la possibilità di validare i propri prodotti in condizioni di esercizio reali.

Il prototipo è progettato per diventare un laboratorio permanente di soluzioni tecnologiche nel settore edile, che ruoteranno dopo un periodo di monitoraggio di diversi parametri in funzione delle necessità delle aziende collaboratrici. Saranno testati, ad esempio, la regolazione e il controllo della pompa di calore e della sonda geotermica, il comfort degli ambienti interni, la valutazione dell’autoconsumo rispetto alla contemporaneità dei carichi elettrici, la performance dell’involucro edilizio, l’impatto della raccolta e depurazione delle acque piovane. Per questo, quasi tutti i sistemi tecnologici sono prefabbricati e facilmente rimovibili.

«La cosa bella e interessante del progetto UniZEB è che sia nato a partire dalle idee degli studenti e che si sia poi via via sviluppato arricchendosi di sfaccettature e potenzialità – afferma il professor Michele De Carli, responsabile scientifico del progetto e docente al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’università patavina –. Questa è la forza del progetto, il motivo che mi spinge a credere fortemente nella realizzazione di questo edificio-laboratorio. A livello tecnico sono contento del lavoro svolto: UniZEB può darci molto anche per quanto riguarda la ricerca, perché è un progetto innovativo, aspetto che lo rende molto interessante anche per le aziende. UniZEB vale molto, siamo pronti a farci conoscere».

«UniZEB è un modo per esprimere se stessi, mettersi in gioco, scoprirsi e uscire dalla comfort zone per migliorarsi – affermano gli studenti del team – sfruttando i momenti di difficoltà come occasioni per crescere e perfezionarsi». L’abitazione dell’edificio ZEB, con una superficie di 80 metri quadri, è pensata per una famiglia tipo formata da due genitori e un figlio. Gli spazi sono organizzati di conseguenza nelle tre aree principali: zona giorno, che comprende soggiorno e cucina, zona di servizio, con locale tecnico, data-room, e bagno, e zona notte, con una camera matrimoniale e una camera singola. Queste tre zone ruotano attorno a un patio, fulcro della convivialità all’aperto.

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