Il settore florovivaistico respira: negozi e vivai aperti anche in zona rossa

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Veneto in zona rossa, consentito comprare fiori e piante in negozi e vivai.  Il Veneto in zona rossa non metterà il lucchetto a vivai e florovivaisti, come accadde l’anno scorso. Tra le attività commerciali che potranno rimanere aperte ci sono anche quelle che vendono fiori, piante e piantine da orto. In Veneto il settore florovivaistico conta 1.500 aziende che impiegano qualche decina di migliaia di addetti, con un fatturato pari a 500 milioni

Negozi di fiori e vivai aperti in zona rossa: il florovivaistico non si ferma

La conferma arriva direttamente Confagricoltura Veneto: «Tutte le attività che fanno riferimento agli allegati che identificano le attività ritenute essenziali possono rimanere aperte – ha spiegato Claudio Padovani, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Veneto -. Tra queste ci sono anche tutte quelle attività che comprendono vendita e produzione di produzione di prodotti ortoflorovivaistici. Fermo restando che ci sono tutti i divieti relativi agli spostamenti comunali e regionali, c’è comunque la possibilità di raggiungere i garden o i vivai fuori dalla propria zona di residenza, se non sono disponibili, anche se deve prevalere il principio della maggiore vicinanza. C’è, inoltre, sempre la possibilità di raggiungere il cliente a casa con la consegna a domicilio, come abbiamo fatto lo scorso anno».

«Certamente quest’anno ha prevalso il buon senso, consentendoci di tenere aperte le nostre attività –ha sottolineato Claudio Previatello, responsabile nazionale del settore florovivaismo dei Giovani di Confagricoltura e presidente dei Giovani di Confagricoltura Rovigo – però continuiamo a registrare ammanchi importanti in quanto ci mancano eventi e cerimonie come le nozze, le comunioni e le cresime, così come mancheranno pranzi e cene pasquali. Quindi tutto il reparto relativo al fiore reciso non andrà bene, così come degli omaggi floreali. Un ammanco molto forte, che peserà soprattutto sulle aziende meno strutturate e rese ancora più fragili dall’anno difficoltoso che abbiamo alle spalle».

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