Pagamenti PA: l’80% dei ministeri con portafoglio salda in ritardo

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Pagamenti da parte della PA: nel 2020, nonostante la crisi economica dovuta alla pandemia, sono continuati i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione: 10 ministeri su 12 con portafoglio hanno pagato le imprese fornitrici in ritardo rispetto alle disposizioni previste dalla Direttiva europea. Lo comunica in una nota la Cgia di Mestre.

Nel 2020 la situazione più critica relativa all’Indicatore di Tempestività nei Pagamenti (ITP) registrato dai dicasteri italiani riguarda il Ministero dell’Interno che ha saldato le fatture ricevute con un ritardo medio di oltre 62 giorni. Seguono il Ministero della Difesa con oltre 36, lo Sviluppo Economico con quasi 28 e il Ministero delle Infrastrutture con quasi 27.

Gli unici dicasteri che hanno anticipato il saldo fattura rispetto alle scadenze previste dalla legge sono il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (-7,27) e gli Affari Esteri (-20,34). In Italia, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, il volume d’affari che ruota attorno alle commesse di tutta la PA ammonta complessivamente a circa 140 miliardi di euro all’anno e il numero delle imprese fornitrici si aggirano attorno un milione.

Pagamenti PA: la fattura elettronica non ha migliorato la situazione

Non si conosce con precisione a quanto ammonta il debito commerciale della nostra PA, sebbene le imprese che lavorano per il pubblico siano obbligate da qualche anno a emettere la fattura elettronica. Come funzionano i pagamenti in queste transazioni commerciali? Una volta che il fornitore emette la fattura elettronica, questa transita attraverso una piattaforma controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze detta SdI (Sistema di Interscambio) che la smista all’ente o alla struttura pubblica a cui è indirizzata. I dati della fattura elettronica vengono acquisiti dalla Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) che dovrebbe registrare tutti i pagamenti riconducibili alle transazioni commerciali della PA.

Per cercare di intercettare la totalità delle transazioni è stato istituito il Siope+, un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti degli enti pubblici. Per alimentare il Siope+ tutte le amministrazioni pubbliche devono ordinare gli incassi e i pagamenti esclusivamente con modalità informatica. Sebbene questa modalità sia iniziata gradualmente e diventata poi operativa a tutti gli effetti a partire dal luglio del 2017,la Cgia fa sapere che il MEF non conosce ancora adesso a quanto ammonta complessivamente il debito commerciale in capo a tutte le Amministrazioni pubbliche con i propri fornitori.

Secondo i dati presentati dall’ Eurostat nell’ottobre scorso, negli ultimi 4 anni i debiti commerciali nel nostro Paese di sola parte corrente sono in costante aumento. Secondo le stime redatte a livello europeo, nel 2019 lo stock avrebbe toccato i 47,4 miliardi di euro.

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