Covid, il pessimismo di Crisanti: «Mascherine per altri due anni»

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Covid, il professor Andrea Crisanti ha lanciato l’allarme sullo stato della pandemia: «Più trasmissibilità del Covid significa un numero maggiore di varianti, più varianti significano rischio di inefficacia dei vaccini. Due anni per levarsi la mascherina».

l direttore del Dipartimento Medicina molecolare di Padova, intervenuto al talk «Piazzapulita» su La7 ha spiegato la sua visione della situazione pandemica: «Le varianti del Coronavirus sono un fenomeno naturale. La maggior parte dei mutamenti sono innocui, ma il cambio può rendere il virus anche più contagioso. Il virus è come una popolazione con piccole differenze che sono in gara tra di loro. La variante inglese si trasmette più rapidamente, ha un Rt maggiore. Dobbiamo vaccinare più persone possibili, con il virus attuale ci serve il 70% per l’immunità di gregge, con la variante inglese il 75%, per ora non abbiamo prove che sia più letale però è anche vero che in Inghilterra ci sono quantità di decessi in numero superiore rispetto a prima».

Covid, Crisanti:«Terza ondata dipende dai vaccini»

Crisanti, inoltre, ha criticato aspramente il comportamento degli italiani, considerati troppo polemici e illusi di tornare alla vita normale in tempi brevi: «C’è un inaridimento di sentimenti, la gente si abitua, muoiono 500 persone al giorno e pensa ‘pazienza, magari a me non capita’. Ma ci dimentichiamo la storia: tutti i governi hanno controllato malattie trasmissibili come tifo e malaria. È pura follia che con questi livelli di trasmissione si possa tornare a prima come se avessimo bacchetta magica. Se possiamo tornare a 1000 morti al giorno? La possibilità della terza ondata dipende da quante persone riusciamo a vaccinare e se si riesce a fare un sistema che blocchi la trasmissione. Se non saremo in grado e soprattutto si privilegerà le riaperture per motivi economici, la terza ondata sarà inevitabile»

Capitolo vaccini, il punto di Crisanti su AstraZeneca: “Sulla base dei dati forniti dall’azienda qualche mese fa in merito alla dose piena, il vaccino ha un coefficiente di efficacia del 70% cioè, il vaccino fatto a 10 persone ne rende 7 protette e 3 no. Ma non conosco quali dati presenterà adesso, la copertura dipende dall’R zero e da varianti che possono sfuggire al vaccino. Il timore degli italiani sugli effetti a lungo termine del vaccino con la nuova tecnologia R-mna? É una tecnologia che non nasce ieri, sono stati fatti tantissimi esperimenti e tante prove. Non nel vaccino ma in altri casi abbiamo una buona statistica. Non mi pento di aver detto che volevo vedere i dati sui vaccini prima di farlo. Adesso abbiamo un procedimento regolatorio fornito dalle aziende e lo dobbiamo seguire, senza mischiare i vaccini o ritardare la seconda dose”.

Il professor Crisanti  ha paragonato poi il periodo attuale della pandemia all’anno peggiore della seconda guerra mondiale, il 1941, ma non ha bocciato del tutto il sistema dei colori: «Psicologicamente l’anno peggiore sarà questo perché c’è la speranza dei vaccini, ma è una speranza frustrata. Sarà un anno di attesa, il piano gigantesco di attuazione della campagna vaccinale non è facile. Purtroppo non sappiamo nemmeno quanto dura l’immunità, se copre per un anno significa che non riuscendo a vaccinare il 70%, non raggiungeremo mai l’immunità di gregge. Quando leveremo la mascherina? Per levarla ci vorranno un paio di anni, a essere ottimista un anno e mezzo, ma la verità è che non sappiamo se chi è vaccinato può trasmettere»

Andrea Fasulo

 

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