Cattolica, scontro totale con Banco Bpm: richiesta danni di 500 milioni

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Cattolica Assicurazioni è pronta a chiedere un risarcimento danni a Banco Bpm per oltre 500 milioni di euro. Ora il gruppo assicurativo veronese darà 7 giorni di tempo alla banca per fare un passo indietro. Poi la parola passerà agli arbitri.

La richiesta dopo che il 15 dicembre Banco Bpm aveva comunicato la decisione di esercitare l’opzione d’acquisto del 65% del capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni da Cattolica non convinta dalla partnership con Generali.

Cattolica, scontro totale con Banco Bpm: la richiesta

Secondo Cattolica come si apprende dalla lettera di diffida inviata a Banco Bpm, la trasformazione in Spa del gruppo, che avverà ad aprile come previsto dopo l’ingresso di Generali col 24,4%, fa decadere la clausola del «cambio di controllo» alla quale Banco Bpm si è appellata per rilevare la quota delle società di bancassurance che non aveva ancora nelle sue mani.

La Cattolica, sempre nella sua lettera di diffida, calcola e chiede indirettamente alla banca guidata da Giuseppe Castagna un risarcimento di 452 milioni di euro cui si aggiungono altri circa 50 milioni di penali

Le puntate precedenti della vicenda

Il 15 dicembre Banco Bpm aveva comunicato la decisione di esercitare l’opzione d’acquisto del 65% del capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni da Cattolica. (per approfondimento leggi qui)

La fattibiltà dell’operazione è stata ritenuta legittima dall’istituto di credito convinto che l’ingresso di Generali nel gruppo assicurativo veronese avesse portato ad un cambiamento nel controllo della società.

La mossa avrebbe dovuto portare Banco Bpm a pagare 335,7 milioni delle quote vendute tre anni fa a 853,4. L’opposizione di Cattolica era scontata e non si è fatta attendere: la vicenda si risolverà molto probabilmente con un contenzioso legale.

Cattolica aveva già risposto alla mossa con un comunicato in data 15 dicembre che recitava così «la posizione assunta dal BancoBPM è del tutto priva di fondamento, sotto ogni profilo, non trovando riscontro in alcuna previsione né di legge né di contratto come attestato da autorevoli pareri legali indipendenti e dagli orientamenti espressi dalle Autorità di Vigilanza».

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