Come conquistare il mercato tedesco: 5 strumenti indispensabili

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Il mercato tedesco, l’abbiamo visto, è quello che ha reagito meglio alla crisi. Ed ora rappresenta una grande opportunità per le aziende italiane, che vogliono conquistarlo. Ma per conquistarlo prima bisogna imparare a conoscerlo, analizzarlo, capire i suoi bisogni e le sue abitudini. Le aziende italiane guardano da sempre ai mercati Dach, ovvero Germania (D), Austria (A), Svizzera (Ch) con grande attenzione: come testimoniano i dati del Ministero degli Esteri, qui reperibili, la Germania è stata la meta principale per il mercato italiano nel 2019 con 58,1 miliardi di valore in export. La Svizzera è anche alta in classifica, al quarto posto, con 26 miliardi di euro di export, e l’Austria è appena fuori dalla top ten, con 10,2 miliardi di euro.

 

Sono moltissimi i consigli che si potrebbero dare a un’azienda che vuole approcciare il proprio business ai mercati Dach, qui abbiamo raccolto i 5 più significativi:

  1. Avviare attività digitali: nel 2020 ormai non c’è nemmeno più bisogno di dirlo, ma avviare attività digitali resta il canale fondamentale per spostare il proprio sguardo (e il proprio business) all’estero. Dal sito web alle pagine social, per arrivare a newsletter, eventi online e riunioni one-to-one. Le possibilità sono infinite, e vanno sfruttate a dovere, controllando sempre la propria immagine, capendo le esigenze dei potenziali clienti e mantenendo una comunicazione professionale.
  2. Studiare il mercato: l’ideale sarebbe avere in azienda del personale, un ufficio che faccia solo questo lavoro, che parli in tedesco e che possa comunicare in modo efficace e continuativo con i potenziali clienti/partner e studiare le strategie dei competitor. Ovviamente non tutte le aziende hanno questa possibilità, ma esistono ottimi servizi online innovativi che studiano i mercati al posto tuo, creano report dettagliati e ti aiutano a costruire un piano strategico, in grado di aggredire al meglio la tua nicchia di mercato.
  3. Creare prodotti/servizi personalizzati: la personalizzazione, o customizzazione, è un altro elemento apprezzatissimo dai mercati Dach: lasciare al cliente la libertà di ottenere un prodotto esattamente come se l’era figurato, con colori, dettagli e funzioni fatte “su misura” per lui.
  4. Tenere d’occhio le tendenze, anche sui social: un’occhio di riguardo sulle ultime tendenze del settore ti può aiutare a essere sempre “sul pezzo” e aggiornato. Oltre ai classici canali d’informazione possono essere utilissimi pagine Instagram, gruppi Facebook e magazine online.
  5. Conoscere le opportunità: Germania, Austria e Svizzera danno moltissime opportunità alle aziende di fare business: tieniti sempre aggiornato su giornali e siti istituzionali sulle ultime novità in materia di affari, relazioni con l’Italia e con il resto del mondo. Spesso i paesi Dach possono essere strategici anche per fare da “ponte” con l’est Europa, storicamente più in contatto con la Germania che con l’Italia.

Mercati Dach, l’evento online per conoscerli meglio

Ecco allora un’opportunità in più per chi vuole conoscere i mercati germanofoni o anche per chi già li sfrutta come canale di vendita: un prezioso appuntamento online con le aziende «che ce l’hanno fatta». Martedì 10 novembre, alle 17 – «Crescere nel mercato tedesco: istruzioni per l’uso», organizzato da Unicredit e Veneto Economia. Social media, marketplace e reti commerciali: come approcciare, capire e convincere clienti e partner in Germania: a questo link ci si può iscrivere gratuitamente.

Parteciperanno in diretta, in dialogo con Domenico Lanzilotta, direttore di Veneto Economia:

  • Alexander Angerer, Team Leader – Market & Business Development, Camera di commercio italo-germanica
  • Eleonora Calvi Parisetti, Autrice di Amazon Advertising
  • Cristiano Simonetto, Group Chief Information Officer and E-commerce director di Tecnica Group
  • Christian Lechner, Professore di Entrepreneurship, Università di Bolzano
  • Alessandro Paoli, Head of UniCredit International Center Italy
  • Stefan Peintner, Partner WhatAVenture

Con le testimonianze di Sitland, Celtex e Molino Rossetto

Giacomo Porra

 

 

 

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