Verona controcorrente: non ci sarà consumo di suolo

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Capannoni, fabbriche e asfalto: il Veneto è una delle regioni con più alti tassi di consumo di suolo in Italia. Complice la rapida crescita economica degli ultimi decenni, che ha contribuito a rendere la pianura padana più grigia che mai. Ma c’è qualcuno che va controcorrente: Verona, che non chiederà alla Regione Veneto di poter consumare più suolo di quanto previsto dalla normativa regionale, a differenza di quasi tutti gli altri capoluoghi veneti.

Una boccata d’ossigeno per il Veneto: si punta, con la Variante 29, alla riqualificazione delle aree dismesse. È quanto ha deciso la Giunta comunale accettando il parametro stabilito a livello regionale, che per Verona prevede 94,91 ettari quale quantità massima di nuovo consumo di suolo. Non verrà quindi presentata domanda per aumentarlo, come fatto da Rovigo, Padova, Venezia, Treviso e Vicenza. Anche la SAU – Superficie agricola utilizzabile, come previsto dal PAT, rimarrà di 129,63 metri quadri.

Screening Coronavirus Università di Padova, test della saliva per professori e dipendenti

Si punta sulla rigenerazione urbana partecipativa

Con la Variante 29, circa 3,5 chilometri quadri di aree dismesse potranno essere oggetto di rigenerazione urbana, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini. L’Amministrazione comunale, infatti, per avere un quadro il più completo possibile, valuterà con la prossima Variante al PAT anche il degrado sociale, non solo quello architettonico. A illustrare l’iter che nei prossimi mesi vedrà impegnato anche il Consiglio comunale, questa mattina in diretta streaming, l’assessore alla Pianificazione urbanistica.

LEGGI: GLI AIUTI PER LE FAMIGLIE, DAL CONTRIBUTO PER L’AFFITTO AI LAVORI GRATIS IN CASA

Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo tre buone notizie:

LEGGI: IL FUTURO NELLE MANI DELLE NANOTECNOLOGIE

«Verona negli anni passati si è contraddistinta per un consumo esagerato di suolo – ha spiegato l’assessore -, trascurando le tante aree già fabbricate ma lasciate in stato di degrado. Per questo abbiamo scelto di non richiedere alla Regione un aumento del consumo di suolo, ma puntare sulla riqualificazione della superfici dismesse. Non ha senso continuare a costruire se c’è tanto di edificato che non viene utilizzato e magari lasciato in stato di degrado. Si procederà anche al ricalcolo del consolidato, che sono le costruzioni già effettuate, e terremo i 94,91 ettari come la riserva aurea cittadina nel caso di nuove edificazioni particolarmente importanti. Sulle tavole sono ancora presenti Pua non più efficaci e il traforo che attualmente risulta nel conteggio del suolo consumato. L’obiettivo è di portare quanto prima in Consiglio comunale la nuova Variante 29 per cristallizzare le aree dove si potrà edificare o meno. E concludere la procedura entro il termine del 21 dicembre 2020 stabilito per legge».

Giacomo Porra

Ti potrebbe interessare