Veneto turismo, crollo del 70% rispetto allo scorso anno

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Crollo del turismo in Veneto, in calo del 70% rispetto allo stesso periodo nel 2019, con una lieve riprese da giugno in poi. È quanto si apprende delle indagini svolte dall’Osservatorio Turistico Regionale Federato, uno studio sull’andamento dei flussi turistici prospettive per il prossimo futuro, sull’indice di soddisfazione dei clienti e sullo stato d’animo degli operatori.

Un calo leggermente migliore del dato nazionale (-71%), che con l’allentarsi del lockdown, da giugno in poi, ha visto una leggera ripresa, portando il dato a -67% rispetto allo scorso anno.

Destinazioni preferite mare e montagna, soffrono città e lago

Un altro interessante dato emerso dalle indagini è quello che riguarda le destinazioni preferite: in pole position troviamo il mare, opzione più gettonata (e che si presta anche meglio al distanziamento sociale). A soffrire le città d’arte, che nei periodi più caldi dell’anno sono colme di turisti esteri, che quest’anno hanno dovuto cancellare il viaggio. Stagione primaverile azzerata per il lago, vittima più colpita dal lockdown. Resiste bene invece la montagna, che è riuscita a salvare parte dell’inverno, e ora sta ripartendo per l’estate.

Pro e contro dell’offerta veneta, secondo i turisti

Secondo la ricerca il Veneto eccelle per accoglienza, la pulizia, l’ottima ristorazione e la qualità del cibo. Si sottolinea margine di miglioramento per quanto riguarda camere e bagni, in particolare nelle strutture extra-alberghiere, e nel rapporto qualità-prezzo per quanto riguarda la ristorazione. Nota positiva sul tema della sicurezza legata al Coronavirus: apprezzate le norme antiCovid messe in campo da operatori e territori, meno gradito (ma necessario) l’obbligo di mascherina.

1 italiano su 5 sceglierà il Veneto come destinazione

Con il lockdown si sono ribaltati i mercati di riferimento: italiani in grande aumento, a dispetto degli stranieri “a lungo raggio”, che spariscono quasi completamente. I nostri “vicini di casa” tedeschi e svizzeri invece restano fedeli, continuando a scegliere il Veneto come meta vacanziera: secondo il sondaggio, 1 tedesco/austriaco su 10. Tra gli italiani che si spostano, invece, quest’anno ben il 20% ha dichiarato che sceglierà la nostra Regione.

Invenduto ancora elevato, si prova con le offerte last minute

Anche in Veneto, come nelle altre regioni, si evidenzia la tendenza di tassi di invenduto ancora alti, compensati solo in parte da una fruizione “last minute” delle offerte turistiche, spesso attraverso un rapporto più diretto con le strutture ricettive, facilitato dal fatto che si tratta prevalentemente di un cliente domestico. Guardando a fine anno, si rilevano circa 3,5 milioni di offerte disponibili in Veneto su tutte le tipologie, con un prezzo medio di 126 euro e un tasso di occupazione dell’8%.

L’assessore del turismo: «La rimonta è tutt’altro che impossibile»

«Il Veneto si conferma una delle destinazioni che stanno reagendo in maniera più efficace alla prevedibile forte contrazione della domanda turistica nazionale e internazionale causata dal Covid-19 – afferma l’assessore al turismo della Regione -. La strada che porta al superamento della grave crisi economica che sta colpendo pesantemente il terziario, soprattutto il comparto turistico e le sue varie componenti, dalla ricettività ai servizi, dalla ristorazione  all’accoglienza, è tutta in salita, ma dalle analisi dei dati e dalle proiezioni emergono segnali incoraggianti per una rimonta tutt’altro che impossibile, in forza dell’alto tasso di fedeltà della clientela e dell’attrattività per la variegata offerta veneta e dell’affidabilità del sistema sanitario della nostra regione».

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